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Palermo, sequestrata nave con 20 tonnellate di droga. Arrestati 11 montenegrini

by Ilaria Paoletti
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Palermo, 9 ago – Una motonave olandese battente bandiera di Panama, la Remus, è stata sequestrata a Palermo. A bordo c’erano 20 tonnellate di hashish, per un valore di mercato fino a 200 milioni di euro, probabilmente destinate al mercato europeo. La scoperta è stata fatta dai finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria del capoluogo siciliano, con il supporto operativo del gruppo aeronavale di Messina e la collaborazione del servizio centrale investigazione criminalità organizzata.
La droga è stata rinvenuta nei locali dove sono custodite le scorte di carburante, in 650 sacchi di iuta, che recavano ciascuno il tipo e la qualità della sostanza. I controlli della nave, con la relativa ispezione nel porto di Palermo per evitare ogni incidente, sono durati in tutto sei giorni, e per svuotare i locali dove era stipato l’hashish ci sono volute 14 ore di lavoro da parte dei vigili del fuoco.
La Remus, che ufficialmente si occupa di soccorso alle navi che hanno bisogno di rifornimento in mare, era partita dal porto di Las Palmas nelle isole Canarie, in Spagna, e la sua destinazione finale era Tezla, in Turchia. Ma lungo il tragitto ha fatto una sosta nel porto siciliano di Augusta per dirigersi verso Palermo, dove è stata intercettata e bloccata. Grazie all’attività di intelligence si è subito sospettato che la Remus fosse coinvolta in traffici di stupefacenti che interessano i Paesi del Nord Africa, per questo era seguita per cielo e per mare con l’impiego di aeromobili e pattugliatori d’altura della Guardia di finanza. Durante la rotta la nave ha più volte spento il proprio trasmettitore Ais, per nascondere i propri movimenti e la sua posizione in mare. Arrestato il comandante e gli 11 componenti dell’equipaggio, tutti cittadini del Montenegro. Per loro l’accusa di traffico internazionale di stupefacenti. Fin dai momenti dell’abbordaggio in acque internazionali, il loro comportamento è stato ritenuto sospetto perché nessuno ha saputo spiegare quali fossero le attività della Remus in mare.
Ilaria Paoletti

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