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Powerlifter si identifica donna per protesta, batte il record femminile: “L’inclusione trans è sbagliata”

by Cristina Gauri
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trans powerlifter

Roma, 3 apr — Non tutti gli eroi indossano un mantello, alcuni sollevano ghisa: parliamo di Avi Silverberg, allenatore di powerlifting del Team Canada che nei giorni scorsi si è guadagnato gli onori della cronaca identificandosi come donna e battendo il record femminile di panca, precedentemente detenuto da un atleta trans.

Powerlifter uomo batte il record femminile per protesta  

Direte voi, cosa trovate di tanto eroico nello strappare con la forza bruta maschile un riconoscimento che spetterebbe di diritto alle atlete donne? Non eravamo contro l’invasione degli uomini trans-identificati negli sport femminili? Lo siamo ancora. Ma Silverberg, questo record l’ha battuto per protestare proprio contro le assurde politiche di autoidentificazione della Canadian Powerlifting Union (CPU), secondo cui qualsiasi individuo che si identifichi come donna può competere nella divisione powerlifting femminile; non sono necessarie operazioni di transizione o terapie ormonali per «dimostrare di essere una donna» e dunque partecipare alla competizione. 

Torto riparato?

Per mostrare al mondo l’insensatezza e l’iniquità di questa regola così detestabile, Silverberg è corso a identificarsi come donna ed è salito in pedana vestito da uomo e con una bella barba curata. Una scena che ricorda una nota puntata di South Park spesso citata per descrivere situazioni come questa.  L’allenatore ha sollevato su panca quasi 160 kg, battendo di quasi 45 chilogrammi il precedente record femminile dell’Alberta nella categoria 84 kg+. Record che era stato fissato da un altro maschio biologico, il powerlifter trans identificato come donna Anne Andres.

Il percorso sportivo di Andres è quello consueto, comune alla stragrande maggioranza dei maschi biologici che hanno effettuato la transizione: schiappe totali da uomini, ma una volta cambiata categoria hanno fatto man bassa di premi. In particolare, Andres da «donna» ha partecipato a nove concorsi classificandosi al primo posto in otto di essi, arrivando a sfottere pubblicamente le colleghe donne per la loro «debolezza».

E’ tempo di frignare

Dopo aver assistito alla competizione che ha visto battere il suo record, il powerlifter trans è tornato a casa frignando su Instagram e definendo Silverberg un «bigotto» e un «codardo». Tuttavia, in una clip, ha ammesso che forse la sua partecipazione al concorso nella categoria femminile non era necessariamente equa «per ragioni scientifiche». Il ripensamento è durato il tempo di una storia Instagram: successivamente Andres ha dichiarato che l’equità non è un suo problema. A quanto pare, non è un problema nemmeno per Silverberg. Le regole inique sulle quali Andres ha fondato la propria carriera (e la propria arroganza) gli si sono rivoltate contro.

Cristina Gauri

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