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A Roma niente più movida, si chiude alle 21. Off limits Campo de’ Fiori, Pigneto, Monti

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 22 ott – Non solo il coprifuoco nel Lazio ma anche luoghi della movida off limits a partire dalle 21 di domani a Roma. Così Regione e Comune, d’intesa con la Prefettura, danno un’ulteriore stretta ai divieti anti-coronavirus. Nel mirino piazze e ritrovi della Capitale dove si possono creare assembramenti, che saranno transennati e chiusi ai cittadini.

Campo de’ Fiori, Pigneto, Monti, Trastevere: tutto chiuso dalle 21

“Come da prescrizioni di legge del Dpcm, c’è la possibilità di adottare la misura di perimetrare alcune piazze dalle 21 fino a dopo le 24, perché nel frattempo è sopravvenuta anche l’ordinanza regionale che prescrive la chiusura totale dalle 24. In buon sostanza verranno adottate delle misure di perimetrazione dei luoghi tradizionalmente oggetto di assembramenti. Oggi proporremo in comitato, e c’è già una pre-intesa con la sindaca Raggi e con la Regione, un intervento da venerdì sera su piazza Campo de’ Fiori, via del Pigneto, piazza Madonna dei Monti e qualcosa anche a Trastevere su piazza Trilussa. Questo come operazione di perimetrazione fisica con l’obiettivo di consentire l’accesso agli esercizi di ristorazione ma nello stesso tempo evitare che ci possano essere assembramenti“. Ad annunciarlo a Buongiorno su Sky Tg24 il prefetto di Roma Matteo Piantedosi.

Ci saranno le forze dell’ordine a controllare

Oltre alle transenne ci saranno anche le forze dell’ordine a controllare che nessuno violi le aree off limits. “Non è solo una questione logistica di transennamento – spiega il prefetto – ci sarà un adeguato dispositivo di presidio da parte delle forze di Polizia locale e delle forze di Polizia statale. Per il momento non c’è necessità di utilizzare l’esercito“, assicura Piantedosi.

Sarà possibile accedere a negozi e locali nelle aree off limits

Tuttavia sarà possibile accedere a negozi e locali nelle zone interessate dalle chiusure anti-movida. “Parliamo di consentire comunque l’accesso agli esercizi commerciali, di ristorazione e intrattenimento, ovviamente nei limiti delle prescrizioni che il Dpcm ha imposto, perché l’altro giorno abbiamo incontrato insieme alla sindaca i rappresentanti di queste categorie che ci hanno fatto presente che a Roma i dipendenti di queste categorie sono 80mila. Se queste aziende, quindi, dovessero avere ripercussioni tali da dover licenziare i dipendenti parleremo di una grandissima crisi economica e sociale già solo nella città di Roma, che si moltiplicherebbe a livello nazionale. Ben venga una ponderazione delle misure, almeno per progressione”, chiarisce il prefetto. Anche se la progressione auspicata è molto rapida e lascia presagire nuovi provvedimenti su base nazionale per uniformare le varie ordinanze regionali.

Il prefetto difende l’autocertificazione: “Strumento di semplificazione”

Piantedosi poi si produce in una difesa (d’ufficio) del modulo di autodichiarazione obbligatorio per chi volesse violare il coprifuoco. “L’autocertificazione è uno strumento di semplificazione offerto al cittadino. L’alternativa sarebbe un lungo processo di verbalizzazione per ogni contatto tra l’operatore di polizia e il cittadino, quindi con perdita di tempo per entrambi”, spiega. “L’autocertificazione non è un impiccio o un aggravio burocratico – assicura -, ma è uno strumento di semplificazione che viene offerto al cittadino stesso che con pochi minuti disbriga una pratica che diversamente richiederebbe una procedura più complessa”.

Adolfo Spezzaferro

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2 comments

Pierino Porcospino 22 Ottobre 2020 - 1:04

Perfetto. Così per spostarci da un posto all’altro cammineremo tutti vicini vicini amorevolmente in dei corridoi transennati. Ci vuole proprio del genio.

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