Roma, 10 nov – “Aspetto il risultato ufficiale delle elezioni, visto che la discussione è ancora aperta in diversi Stati, quando ci sarà il vincitore ufficiale avrà tutte le mie congratulazioni“. Parola di Matteo Salvini, che dopo aver indossato per giorni la mascherina pro-Trump non si è ancora congratulato con Joe Biden, dato per vincitore dai media Usa e salutato come 46 esimo presidente dalla stragrande maggioranza dei governi mondiali. Il leader della Lega infatti figura – con i dovuti distinguo – tra coloro che si esprimeranno soltanto quando le elezioni Usa saranno davvero concluse (e potrebbe volerci tempo, vista la battaglia legale di Trump per i riconteggi e le indagini sui brogli). Una lista di tutto rispetto, a partire da Putin ed Erdogan, per arrivare a Xi Jinping.
“Il vincitore non lo decide la stampa o la tv”
Poi Salvini chiarisce che “i nostri rapporti con gli Usa saranno ottimi e privilegiati a prescindere dal nome del vincitore, ma il vincitore – ribadisce – viene decretato dall’ufficialità, che ancora non c’è. Incredibilmente a una settimana esatta dal voto non c’è ancora un risultato, una cosa bizzarra, e non lo può fare la stampa o la tv. Appena ci sarà l’ufficialità ci complimenteremo con il nuovo o il rieletto presidente Usa”, conclude il leader della Lega in conferenza stampa al Senato.
Nel centrodestra come è noto, Lega e Fratelli d’Italia hanno tifato per Trump durante le presidenziali, soprattutto in ragione della politica estera del presidente Usa, che in questi ultimi 4 anni non ha nociuto più di tanto alla sicurezza dell’Italia. A sottolineare come invece il centrosinistra nostrano si sia sperticato in lodi a Biden esultando in modo scomposto (e anche ridicolo) è stata Giorgia Meloni: “Ho provato un certo imbarazzo nel leggere il tweet del commissario Ue Gentiloni che diceva di essere così felice per la vittoria di Biden che si stava abbracciando da solo“.
Meloni: “Censura, violenza: tutto è lecito per la sinistra per sconfiggere il ‘mostro pericoloso'”
“Il messaggio che provano a far passare è che è stato sconfitto un mostro pericoloso e non un avversario politico legittimato dal consenso popolare – sottolinea la leader di FdI -. È una distorsione delle normali dinamiche democratiche che la sinistra sta mettendo in atto negli Usa come in Europa: qualsiasi mezzo è lecito per sconfiggere la pericolosa destra. Magari anche la censura sui media oppure il ricorso alla violenza“. La strategia è quella di “demonizzare l’avversario e con lui i cittadini che condividono quelle stesse idee” ma, conclude la Meloni, “mi piacerebbe avere di fronte una sinistra capace di confrontarsi sulle proposte”.
Adolfo Spezzaferro