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Schiaffo all’Anpi e al Pd: CasaPound a Roma in un tripudio di tricolori

by Michele Iozzino
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Roma, 28 – CasaPound scende in piazza contro il governo Draghi. Il popolo delle tartarughe frecciate si è ritrovato davanti la sede di via Napoleone III, per l’occasione addobbata con bandiere e striscioni con gli slogan del movimento. Di fronte ai numerosi sostenitori di CasaPound sono intervenuti il presidente Gianluca Iannone, il responsabile del Blocco Studentesco Sergio Filacchioni e il portavoce nazionale Luca Marsella. La giornata si è svolta in tranquillità, con una grande partecipazione dei militanti del movimento. Al termine del comizio i partecipanti hanno intonato l’inno d’Italia.

Iannone: «CasaPound acquista una nuova forma, diventa un palazzo parlante»

Ad aprire le danze è stato il presidente di CasaPound, Gianluca Iannone. Ha parlato direttamente da una finestra, ironizzando: «Già leggo i giornali di domani “a Casapound fanno i discorsi dai balconi”, ma questa è una finestra no?». Ha poi definito la sede di CasaPound un palazzo parlante, nella tradizione delle statue parlanti di Roma – come Pasquino – che mettevano alla berlina i potenti.

Contro la privatizzazione e l’aziendalizzazione della scuola

Poi è stato il turno di Sergio Filacchioni, responsabile nazionale del Blocco Studentesco, il movimento giovanile legato a CasaPound. Ha esordito definendo la piazza «la via più libera di Roma». Una manifestazione contro «una cappa che ci opprime rappresentata dall’antifascismo militante, dallo Stato, dal governo dei banchieri».

Ha poi ricordato le tante morti in alternanza-scuola lavoro, con gli studenti immessi un sistema malato e senza alcuna tutela, vittime di una scuola diventata un’istituzione vuota e conformista. Non risparmia nemmeno attacchi al «liquidatore» Draghi, colpevole di tagli all’istruzione per 4 miliardi. Tagli che porteranno la l’Italia all’ultimo posto nel continente per spesa pubblica per il settore. Filacchioni pone l’accento sulle inaccettabili motivazioni fornite dal ministro Bianchi, che ha giustificato i tagli con il calo delle nascite.

«Oggi era in ballo la libertà», il discorso di Marsella

Infine è intervenuto Luca Marsella, portavoce di CasaPound. Impugnando la lettera del questore che ha vietato il corteo — e successivamente gettandola dalla finestra del palazzo in segno di disprezzo — ha parlato degli attacchi ricevuti dal movimento. La motivazione ufficiale della questura per il divieto sarebbe stata la presenza in contemporanea di una manifestazione dell’Anpi. Motivazioni che, per Marsella, non reggono affatto ma nascondono pressioni politiche.

Un «fatto gravissimo», tanto più che il Pd avrebbe chiesto e ottenuto di vietare una manifestazione contro il governo di cui fanno parte. Un attacco alla libertà di espressione, portato avanti con il silenzio delle opposizioni e della destra istituzionale. Secondo Marsella: «La censura attaccherà tutti quelli che non sono allineati al pensiero unico». Il movimento delle tartarughe frecciate è comunque sceso in piazza, rinunciando «per atto di responsabilità» al corteo e trasformandolo in un sit-in statico.

Marsella ha continuato trattando le ragioni della protesta, definendo il governo Draghi come «Un governo fallimentare, non ha saputo gestire Covid, invasione dell’Ucraina, aumento dei prezzi, segue logiche antinazionali». Ha poi concluso parlando del futuro del movimento, assicurando che sarà determinante per le battaglie identitarie, come Ius soli e Ddl Zan, anche al di là delle competizioni elettorali.

Gli scatti della giornata

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Michele Iozzino

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