Roma, 3 mar – Sfortunatamente quel meraviglioso paese che è l’Italia non è oramai più ostello di sola bellezza artistico-architettonica: soprattutto negli ultimi anni la penisola ha assistito al sorgere di vere brutture. Da nord a sud presunti architetti e artisti scellerati hanno consegnato a giunte e istituzioni ancora più scellerate i frutti del loro cattivo gusto. Risultato? Città e luoghi storici completamente sfregiati.
10) Milano – La Mela Reintegrata
Come non iniziare col grosso giocattolone di Pistoletto, la famosa mela diventata da tempo luogo di raccolta preferito per sbandati, spacciatori e clandestini. Un’installazione aliena e di pessimo gusto collocata difronte alla sontuosa stazione centrale di Stacchini. Difficile dire se sia più inquinante il frutto in questione o L.O.V.E. di Cattelan. Una sfida tra giganti nello sfregio del contesto.
9) Firenze – Palazzo di Giustizia
143.600.000 € di costi per 13 anni di lavori per produrre questa cattedrale dell’orrido. Nemmeno il peggiore incubo di Kafka avrebbe potuto partorire un edificio così contorto e disturbante. Disarmonia e alienazione a suon di denaro pubblico. Un complesso che forse non avrebbe stonato nella Bielorussia sovietica, ma che nella capitale del Rinascimento solleva parecchi dubbi sul buon senso (e gusto) delle istituzioni, oltre che dell’architetto.
8) La Spezia – Piazza Giuseppe Verdi
Uno scempio di proporzioni immani targato Pd cui, giustamente, Vittorio Sgarbi si scagliò contro in diverse occasioni. Su progetto del perverso Buren, una serie di archetti insignificanti hanno preso il posto di alberi centenari. Dei corpi sterili, fuori contesto e distruttori della natura del luogo. Va “ringraziato” l’ex sindaco Federici per i 4 milioni di euro buttati per una simile bestialità. Gli Unni fecero meno danni.
7) Bari – Chiesa di Santa Rita
Difficile trovare una chiesa così improbabilmente brutta in Italia. Una struttura che vorrebbe forse sembrare un’imbarcazione in rotta verso la fede, ma che in realtà appare come un osceno relitto di qualche strana ambizione avveniristica. La presunta “modernità” si infrange sul sud Italia, e la Bari dei Greci e dei Romani viene invasa da questa terribile corazzata in cemento. Trovarvi Dio all’interno è un vero atto di cieca fede.
6) Brescia – Piazza Vittoria
Una delle piazze per eccellenza del ventennio spogliata della statua del “Bigio” di Dazzi, elegante opera marmorea del ’32 eliminata e nascosta in un contesto vergognoso in nome del solito insensato politicamente corretto. Al suo posto è stata recentemente inserita un’opera contemporanea di Paladino. Una sostitutiva scultura informe quasi a voler scimmiottare l’antico simbolo cittadino.
5) Venezia – Ponte della Costituzione
Almeno un ponte di Calatrava non poteva mancare. Costruzione dallo stile quanto meno discutibile, ma inadatta specialmente per la progettazione stessa: diverse le persone scivolate che il comune ha dovuto risarcire, senza contare le centinaia di migliaia di euro che continuerà a costare per i vari interventi necessari. Insomma, il grande nome dell’architetto non sembra far rima con la sostenibilità economica.
4) Reggio Emilia – Pesce fuor d’acqua
Scultura da 15 quintali di Giovanni Menada. Sembra uno scherzo, forse un’installazione temporanea, magari puramente pubblicitaria e provocatoria, ma sono quasi 10 anni che questo secchiellone con pesce (no, Reggio Emilia non è sul mare) è presente in piazza Duca degli Abruzzi. Pessimo gioco di landmark, per giunta molto demodé. Spiegatelo ai reggiani che gli anni 70 sono fortunatamente finiti.
3) Marzocca (Senigallia) – Chiesa di S. Antonio
La morte nera di Star Wars direttamente nelle Marche. Un tempio alla malvagità stellare che nemmeno in Corea del Nord avrebbero innalzato. Con tanto di oblò sul cupolone e una prominente tettoia-portale, la chiesa di S. Antonio è troppo surreale per essere vera. A due passi dal mare, i fedeli non vedranno l’ora di lasciare la spiaggia per recarsi in un luogo di cotanta meraviglia spaziale.
2) Mantova – Area Archeologica Domus Romana
La storica piazza Sordello e la relativa area archeologica romana completamente mortificate da un intervento che definire barbaro sarebbe un eufemismo. Invece di valorizzare il sito si è scelto di rinchiuderlo in una sorta di cantiere-bunker. Le istituzioni, una volta capito lo sfregio, hanno semplicemente giocato a rimbalzarsi le responsabilità. La frittata però resta fatta. In uno solo colpo è stata rovinata un’intera piazza e la domus romana contenuta. Bravi tutti!
1) Roma – Monumento a Giovanni Paolo II
Passare da Bernini e Michelangelo a questo tipo di scultura in soli 5 secoli non è cosa facilmente spiegabile. Un’effige semicava di Wojtyla collocata nei pressi della stazione Termini giusto per accentuare il degrado esistenziale del luogo. Divenne da subito un caso mediatico poiché non piacque granché alla curia (strano!). Tuttavia, l’inquietante mantellone dell’ex pontefice è ancora saldo al suo posto. Monumento, va ricordato, donato alla città di Roma da una Onlus. In questo caso, forse, a caval donato sarebbe stato il caso di guardare un po’ in bocca.
Alberto Tosi
11 comments
Il più brutto sfregio è la repubblica stessa,che di democratico non ha nulla, gestita da altre nazioni, governata(come si fa con le bestie) da burattini pagati… L’Italia repubblic of è una SPA regolarmente iscritta nel registro imprese di city of London… Chiedetevi cosa in realtà siamo tutti noi, se non merce.
Grazie per questo articolo così interessante e, purtroppo, altrettanto … agghiacciante! Le simpatiche notazioni umoristiche non bastano a lenire del tutto l’amarezza e la nostalgia. Invece che defascistizzata, l’Italia andrebbe de-idiotizzata. Semper ad maiora.
La Chiesa di S. Antonio a Marzocca non sembra poi così male come la descrivete.
Su tutto il resto invece concordo
A prescindere dalle valutazioni estetiche, tutte lecite anche se non da tutti condivise, vorrei sapere se tale chiesa ha un campanile e, in caso contrario, come viene emesso lo scampanio. Grazie
[…] Fonte clicca qui […]
Oltre che defascististizzata andrebbe derattizzata la nostra Repubblica
Ecco un link interessante sulla chiesa di S. Antonio a Marzocca: http://www.unavox.it/FruttiPostconcilio/ChiesePostconciliari/ChiesaAMarzocca.htm
Pensate che ai tempi del sindaco Argan, si quello che riconobbe opere di Modigliani frutto della goliardia di alcuni studenti, sindaco di Roma voleva far abbattere l’altare della Patria a piazza Venezia perché a suo dire era inopportuno in quel luogo,
Manca la chiesa più brutta.andate a cercare chiesa a Santa Maria coghinas una struttura di cemento armato da incubo.
Ma avete visto quella specie di astronave in cemento che giganteggia nel centro di Siracusa. È il Santuario della Madonna delle Lacrime. Un nome che è un programma…Un gentile cadeaux di un sedicente architetto francese che spero sia stato associato alle Patrie galere…credo so meriti almeno il terzo posto!
E il palazzo di Giustizia di Savona?
Orribile