Home » “Si rischia Terza guerra mondiale”, Tajani contro l’invio di truppe Nato in Ucraina

“Si rischia Terza guerra mondiale”, Tajani contro l’invio di truppe Nato in Ucraina

by Michele Iozzino
0 commento
Tajani

Roma, 15 mar – Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani allontana l’ipotesi di un intervento Nato in Ucraina: “Significa rischiare la Terza guerra mondiale”.

Il botta e risposta con Macron

Una partecipazione diretta della Nato all’interno del conflitto fra Russia e Ucraina sembra ad oggi una possibilità piuttosto remota, ma le parole di Tajani non arrivano a caso. A fine febbraio il presidente francese Emanuelle Macron aveva sorpreso tutti aprendo all’invio di soldati occidentali in Ucraina. Posizione che il cancelliere tedesco Olaf Sholz si era affrettato a sconfessare, ma che Macron ha ribadito recentemente durante un’intervista su France 2 e TF1. Alla domanda sul possibile invio di truppe francesi in Ucraina, il presidente ha risposto in questo: “Non siamo sicuri di farlo. Al momento non ci troviamo in questa situazione, ma non escludiamo questa opzione”. Pur sottolineando: “Non siamo in guerra con la Russia, ma non dobbiamo lasciarla vincere”. In altre parole, quello della guerra deve rimanere un orizzonte possibile qualora le cose dovessero andare male per l’Ucraina, senza quindi porsi aprioristicamente in una retorica pacifista: “Abbiamo messo troppi limiti al nostro vocabolario”.

Tajani: “Entrare noi a fare la guerra alla Russia significa rischiare la Terza guerra mondiale”

In un ideale botta e risposta a distanza, Tajani ha rifiutato questa impostazione. Così, durante un’intervista con Bruno Vespa a LetExpo, ha dichiarato: “Io credo che la Nato non debba entrare in Ucraina. Sarebbe un errore entrare, noi dobbiamo aiutare l’Ucraina a difendersi, ma entrare noi a fare la guerra alla Russia significa rischiare la Terza guerra mondiale”. Per poi precisare come il ruolo dei soldati italiani sia comunque rivolto al mantenimento della pace: “I nostri militari fanno bene quello che fanno nel Mar Rosso per proteggere le nostre navi, fanno bene quello che fanno in Libano, in Africa, in Iraq. I nostri militari sono portatori di pace, garanzia e libertà. Noi non siamo in guerra con la Russia”.

Michele Iozzino

You may also like

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati