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I sondaggi parlano chiaro: europei stufi dell'immigrazione. Con buona pace di Soros

by La Redazione
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Roma, 13 apr – Tutto è partito dal messaggio di auguri di Buona Pasqua dello IOM, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni collegata alle Nazioni Unite, nel quale l’immigrazione (gli uccelli migrano, non le persone) viene definita “inevitabile, desiderabile, necessaria”.

Un messaggio che, verosimilmente, potrebbe essere stato suggerito da George Soros in persona, arrivato ad hoc in seguito alla diffusione di un sondaggio nel quale si documenta che il 78% dei cittadini dell’Unione Europea chiede controlli più serrati dei confini e quindi la fine dell’immigrazione illegale[1]. In Italia, addirittura, solo il 3% degli intervistati ha dichiarato che l’immigrazione non è un problema serio per il Paese.

Quello che forse ha preoccupato ulteriormente i sostenitori sorosiani dell’immigrazione indotta è stato constatare che la maggioranza degli europei considera vincenti le scelte degli Stati Visegrad (Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia) a cui si è aggiunta l’Austria, sui temi della gestione dei flussi. Chiusura totale delle frontiere e ridiscussione dei ricollocamenti. Insomma, Viktor Orbán docet e crea proseliti.

E non è mancata neanche la risposta dei cittadini europei agli appelli umanitari delle varie ONG e delle agenzie delle Nazioni Unite: “Gli immigrati vanno aiutati a casa loro” hanno ribadito l’81% degli intervistati, affermazione che avrà fatto tremare le gambe dei danarosi progressisti di mezzo mondo.

Non è certamente un mistero il rapporto di reciproca stima tra la Open Society Foundations di Soros e il ridondante carrozzone delle Nazioni Unite, grazie a diversi interessi convergenti. Solo per citare qualche nome: Peter Sutherland[2], defunto miliardario irlandese nominato nel 2006 rappresentante speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite per le Migrazioni, Filippo Grandi[3], Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), Ban Ki-moon, segretario generale delle Nazioni Unite dal 2007 al 2016, e l’attuale António Guterres. Quest’ultimo ha fatto circolare singolarmente il “Report of the Secretary-General on the United Nations Support Mission in Libya[4] all’indomani del sequestro della nave Open Arms della ONG spagnola Proactiva Open Arms del bagnino Oscar Camps. Ovviamente ripreso da tutta la stampa immigrazionista anche se non documentato, non circostanziato e comprensivo di panzana (al punto 49).

Il sondaggio di Project 28 della Századvég Foundation ha solo confermato quello che era già il sentire comune dei cittadini europei, espresso con decisione nelle diverse passate elezioni del Vecchio Continente. Chissà il panico tra i propagandisti dell’immigrazione indotta dopo questa ulteriore bastonata. A nulla sono serviti i miliardari finanziamenti di George Soros (18 miliardi di dollari donati alla sua Open Society Foundations nel 2017) e dei soci mondialisti, la celebrazione propagandistica dell’immigrazione delle Nazioni Unite, il continuo trasfondere di un assurdo senso di colpa, il collocare fidati personaggi nelle istituzioni europee e nazionali, e l’avere i mainstream media sotto controllo. La spaccatura ormai è insanabile e da questo non si può tornate indietro. Il popolo ha espresso la sua volontà: stop all’immigrazione illegale.
La risposta di Soros alla crisi in atto non si è fatta aspettare. Contattata personalmente, Open Society Foundations mi fa sapere che Mr Soros ha chiaramente affermato che “l’Unione Europea deve riprendere il controllo dei suoi confini” e crede che “l’Unione Europea debba costruire meccanismi comuni per proteggere le frontiere, determinare le richieste di asilo e trasferire i rifugiati“. Nell’articolo[5] inoltratomi, George Soros ordina all’Unione Europea di rabbonire i cittadini per limitare la minaccia del populismo e del nazionalismo, indicando, come unica via possibile, una politica comune di tutti gli Stati membri. Alle mie obiezioni a proposito del sostegno della fondazione di Soros all’immigrazione con il chiaro intento di indurla, la risposta è stata: “Non finanziamo né costringiamo le persone a immigrare. Sosteniamo le organizzazioni in Italia che puntano a politiche immigratorie dignitose ed efficaci, sancite dallo stato di diritto”. Sacrificando lo stato di diritto dei cittadini italiani, ovviamente.
Il comunicato stampa[6] che mi hanno allegato, redatto in seguito alle dichiarazioni di Fabrice Leggeri di Frontex e delle prime inchieste giudiziarie delle Procure siciliane, è la solita sequela retorica infarcita di propaganda immigrazionista e di qualche grave inesattezza. Open Society Foundations dichiara di non aver finanziato nessuna ONG operante nel Mediterraneo, dimenticandosi curiosamente dei 500mila dollari donati da Avaaz[7] alla maltese MOAS dei coniugi Catrambone. La vetta della propaganda immigrazionista viene raggiunta però in chiusura: “L’Europa è ancora alla ricerca delle politiche efficaci di cui ha bisogno per gestire il flusso di persone in fuga dalla guerra e dalla povertà, proprio come quando, nel XIX e nel XX secolo, le famiglie italiane davano una sterzata alle proprie esistenze, dirigendosi negli Stati Uniti e in America Latina alla ricerca di una vita migliore. Tali soluzioni emergeranno in Italia e in Europa  soltanto attraverso un dibattito aperto e basato sui fatti, guidato dalla nostra comune umanità”.
Quindi, in sostanza, la Open Society Foundations cosa sta chiedendo ora che il suo progetto sta crollando sotto il peso dell’opinione pubblica in evidente rivolta? George Soros non si abbatte e, anzi, rilancia: chiede alla sua Europa, considerandola tale perché è stato tra gli ispiratori dell’Unione[8], una politica unica imposta da Bruxelles agli Stati membri a proposito della gestione dei confini e del diritto di asilo. Questo cosa significa? La cessione totale della sovranità dei confini nazionali e delle procedure che concernono i requisiti dello status di rifugiato. Un enorme passo in avanti per la creazione degli Stati Uniti d’Europa.
Francesca Totolo
[1] Migration, terrorism: http://project28.eu/migration-terrorism-2018/
[2] Soros Leaks Refer To UN Chief As ‘Elite, Behind The Scenes’ Soros Advocate: http://www.breitbart.com/london/2016/08/20/soros-leaks-un-chief-behind-scenes-advocate/
[3] UNHCR attempts to push another 1,000 Rohingya Muslims from Bangladesh on the west: https://refugeeresettlementwatch.wordpress.com/2017/02/20/unhcr-attempts-to-push-another-1000-rohingya-muslims-from-bangladesh-on-the-west/
[4] Report of the Secretary-General on the United Nations Support Mission in Libya: https://www.avvenire.it/c/attualita/Documents/n1803952.pdf
[5] Saving Refugees to Save Europe: https://www.project-syndicate.org/commentary/comprehensive-european-refugee-plan-by-george-soros-2016-09/english?barrier=accessreg
[6] Nella crisi del Mediterraneo non ci si può tirare indietro: https://www.opensocietyfoundations.org/voices/mediterranean-standing-back-not-option/it
[7] Avaaz, l’Ong fondata da Soros che finanzia immigrazione e propaganda anti Assad (Parte 2): https://www.ilprimatonazionale.it//politica/avaaz-long-fondata-da-soros-che-finanzia-immigrazione-propaganda-anti-assad-parte-2-81589/
[8] Soros lancia il Progetto “Costituente” Europa: http://www.radioradicale.it/exagora/soros-federalista-europeo-0
 

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4 comments

Fabrice 15 Aprile 2018 - 10:41

A titolo di utile integrazione al suo ottimo articolo!!
I LEGAMI FRA BOERI, DE BENEDETTI E SOROS… ECCOVELI QUI
https://scenarieconomici.it/i-legami-fra-boeri-debenedetti-e-soros-eccoveli-qui/
Cordialità.
Fabrice

Reply
Fabrice 15 Aprile 2018 - 10:43

A titolo di utile integrazione al suo ottimo articolo, arriva!!
RITRATTONE DI FRANCO GABRIELLI BY PERNA – E’ IL POLIZIOTTO CHE FA IL DURO SOLO CON GLI ITALIANI: NESSUN CAPO DELLA POLIZIA È MAI STATO COSÌ INDULGENTE CON GLI IMMIGRATI. HA CENSURATO GLI AGENTI CHE SGOMBRANO GLI STRANIERI A ROMA – DA PREFETTO FECE CARICARE I RESIDENTI CHE SI OPPONEVANO AI CLANDESTINI…
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/ritrattone-franco-gabrielli-by-perna-rsquo-poliziotto-che-fa-156638.htm
Cordialità.
Fabrice

Reply
paolo 15 Aprile 2018 - 3:26

con oggi sono tre giorni che avete censurato la mia risposta in merito a questo articolo,
e non pubblicate nemmeno la mia richiesta di chiarimento
di ieri.
ergo,
non siete veri giornalisti,bensì solo un altro dei tanti siti di propaganda.
bene…il sito è vostro e
fate come vi pare,ma ricordate:
la rete NON è la tv e nemmeno l’equivalente digitale di un giornale,
e gli utenti che frequentano questo media
NON gradiscono esternazioni senza contradditorio.
per cui se volere avere un pò di autorevolezza…
e quindi di seguito,
se volete essere consultati quando si cercano informazioni,
dovete permettere alle persone di esprimersi in merito….con tutti i pro e i contro che ne conseguono.
per quanto mi riguarda,credo che da ora in avanti andrò da qualche altra parte a informarmi:
se volete evitare di dare voce anche a chi vi legge vuol dire che non avete abbastanza palle per avere il coraggio di fare informazione vera,quindi non vale la pena venire qui.
buona giornata.

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Fabrice 21 Aprile 2018 - 9:29

“L’Europa è ancora alla ricerca delle politiche efficaci di cui ha bisogno per gestire il flusso di persone in fuga dalla guerra e dalla povertà, proprio come quando, nel XIX e nel XX secolo, le famiglie italiane davano una sterzata alle proprie esistenze, dirigendosi negli Stati Uniti e in America Latina alla ricerca di una vita migliore”, Opne Society.
Questa è una minchiatona colossale col botto perché gli italiani che nel XIX e nel XX secolo emigravano in USA e American Latina che erano paesi in pieno sviluppo industriale e con bassa densità di popolazione e per giunta lo facevano per conto proprio senza alcuna Ong di sorta che forzasse la mano, invece gli africani e i mediorientali che attualmente sono emigrati , emigrano ed emigreranno in stati europei che vivono un’economia post industriale con tassi di crescita molto bassi e con alta densità di popolazione e per giunta lo fanno con l’aiuto di Ong che forzano molto la mano per usare un eufemismo!!
Inoltre c’è da dire che gli italiani che nel XIX e nel XX secolo emigravano in USA e American Latina avevano una radice culturale cristiana comune a quella esistente e predominante allora in USA e America Latina, invece la maggior parte degli africani e i mediorientali che attualmente sono emigrati , emigrano ed emigreranno in stati europei hanno una radice culturale musulmana che è incompatibile con le radici culturali cristiane e laiche che tuttora esistono e sono predominanti in Europa!!
Insomma, il paragone fatto da Open Society è ad cazzum per usare un eufemismo, come confrontare le mele coi salami, ed è talmente sballato che la loro malafede è molto evidente!!!
Cordiali saluti.
Fabrice

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