Roma, 8 feb – “Stop alle mascherine all’aperto in tutta Italia da venerdì 11 febbraio“: lo annuncia il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. Il quadro epidemiologico è in netto miglioramento, con il crollo dei contagi (in calo anche i ricoveri) e il governo (senza fretta) sta allentando obblighi e restrizioni anti Covid. Cambiano infatti le regole per la gestione dei contagi nelle scuole e per le quarantene, riaprono le discoteche. Sul fronte delle mascherine all’aperto, il governo aveva prorogato l’obbligo in tutta Italia, a prescindere dal sistema dei colori. L’ordinanza scade il 10 febbraio e stando alle parole Costa non sarà quindi riconfermata.
Costa: “Stop alle mascherine all’aperto da venerdì 11 febbraio”
“Sono certo che dall’11 di febbraio” in Italia “cadrà l’obbligo di mascherina all’aperto non solo per le zone bianche, ma per l’intero Paese e questo potrà essere un primo segnale di ripartenza, di fiducia e di speranza”. Così Costa, ospite a Tagadà su La7. Il sottosegretario torna anche sullo stato d’emergenza sanitaria: “L’obiettivo del governo è che non venga prorogato dopo il 31 marzo e confido che ci siano le condizioni per non prorogarlo”.
Green pass, “da metà marzo nuova fase”
Quanto al green pass, il sottosegretario indica una possibile data di progressivo allentamento da metà marzo. “Il green pass – spiega – è stato molto utile per incentivare la vaccinazione e allora dobbiamo tenere presente che è fondamentale somministrare la terza dose perché è quella che ci protegge maggiormente dalle conseguenze gravi dalla malattia. E allora – sottolinea Costa – se consideriamo che nel nostro Paese circa 48 milioni di cittadini sono vaccinati e 35 milioni hanno ricevuto la dose booster, significa che abbiamo circa 13 milioni di dosi da somministrare”. Pertanto, “se procediamo con questo ritmo – fa presente il sottosegretario – è facile pensare che per metà marzo avremo completato la dose booster a 48 milioni di concittadini. Da lì sicuramente inizierà una nuova fase e, così come abbiamo introdotto gradualmente le restrizioni, con la solita gradualità inizieremo un allentamento delle misure”.
Sileri: “Mascherine al chiuso devono rimanere”
La linea del governo è confermata anche dall’altro sottosegretario alla Salute, Pierpalo Sileri. “Siamo tutti stanchi delle mascherine all’aperto”. Ma al chiuso “dovrà rimanere”: è “ancora troppo presto per toglierla”, precisa. Ci sarà “una transizione con mascherine al chiuso. E prima o poi toglieremo anche quella, ma non è imminente”. “Potremo inoltre riaprire attività che sono state particolarmente penalizzate, come le discoteche”. La “transizione sarà fondata sull’utilizzo appropriato della mascherina in luoghi dove serve”. Anche a scuola “la didattica in presenza si fonda sempre di più sulla protezione data dalla mascherina e non dalla distanza”, aggiunge Sileri.
Speranza è più cauto (tanto per cambiare)
Dal canto suo, Roberto Speranza – come sempre – usa toni meno ottimistici. “Siamo ancora in una fase di lotta contro il Covid – sostiene il ministro della Salute -. Anche se nelle ultime settimane finalmente vediamo qualche segnale incoraggiante: negli ultimi sette giorni, in particolare, abbiamo avuto una decrescita dei contagi di circa il 30%. Un dato assolutamente inedito rispetto alle nove settimane precedenti, in cui c’era stata una crescita molto marcata. Questa fase nuova che si sta aprendo è stata resa possibile da una campagna di vaccinazione straordinaria”, afferma Speranza. Il ministro ricorda che “siamo ormai oltre il 91% delle persone sopra i 12 anni che ha avuto una prima dose, e questo ci sta mettendo nelle condizioni di gestire in modo molto diverso rispetto al passato la stagione del Covid”.
“Noi stiamo riuscendo, lo dico col massimo della cautela – quasi sembra sbilanciarsi Speranza – a piegare la curva grazie ai vaccini e ai comportamenti corretti delle persone. L’auspicio” del ministro “è chiaramente che la curva possa ancora scendere nei prossimi giorni, che ci possa essere un ulteriore alleggerimento dei nostri servizi ospedalieri e sanitari”. Perché – conclude – “questo ci metterà sempre più nelle condizioni di poterci occupare di tutte le altre grandi sfide del nostro Servizio sanitario nazionale”.
Abrignani: “Con Omicron siamo sulla coda della pandemia”
Vaccinazioni a parte, certo è che la rapidissima diffusione della variante Omicron – nettamente meno pericolosa delle precedenti – molto probabilmente coinciderà con la fine della pandemia. “Ci metterei la firma, se il virus restasse così e non cambiasse più. Mi auguro che sia questo il virus destinato a restare fra noi diventando endemico. Penso sia difficile che spunti fuori una variante più contagiosa”. Parola dell’immunologo Sergio Abrignani, intervistato dal Corriere. Siamo sulla “coda della pandemia”, afferma l’esperto, e possiamo sognare “di riprenderci ad una ad una tutte le libertà perdute negli ultimi due anni”. L’unica speranza adesso è che se ne convinca Speranza.
Adolfo Spezzaferro
6 comments
Solo per festeggiare meglio i patti lateranensi.
Stanno facendo il contrario di ciò che un essere pensante razionale dovrebbe fare. L’unico protocollo logico sarebbe stato mascherine e controllo temperatura con tamponi gratuiti senza ovviamente Green Pass documento inutile in quanto i “vaccinati” si ammalano ugualmente. Con la regola del GP non sono potuta salire su autobus deserti, ma sarei potuta andare in centri commerciali affollatissimi. Mai visto un branco di incapaci ladri di Stato maledetti che mirano solamente a poltrone e vitalizi pubblici.
[…] “Stop mascherine all’aperto da venerdì 11”. E’ ufficiale (era pure ora) […]
E chi l’ha mai portata all’aperto?
Con le patologie che ho anche se hanno ammaestrato i medici a seguire pedissequamente le circolari INPS e del Ministero della Salute e negare l’evidenza clinica mi avessero fatto un verbale, depositavo OSA al Giudice di Pace senza passare dal via e neanche dall’avvocato che per bazzecole del genere non mi serve.
Sto ancora aspettando l’Ufficio del Governo di Modena davanti al Giudice di pace per altro motivo ma visto che nessuno si presentava il Giudice un po’ stanco visti i fatti inconfutabili ha riconosciuto che il ricorrente aveva ragione. 😀
Se vogliono tentare la rivincita io non nego una possibilità a nessuno.
La dittaura nazi comunista ci autorizza a mostrare i nostro viso e la nostra umanità in pubblico? Ma quanto sono buoni!.E per quanti giorni non ci metteranno le loro luride e criminali mani sulla faccia? 3 o 4 giorni almeno? Ma come sono umani!
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