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Stretta del Viminale anti-assembramenti e per scovare chi viaggia senza permesso

by Adolfo Spezzaferro
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Roma, 17 mar – Arriva la stretta del Viminale sui controlli anti-assembramenti e su chi va in giro senza permesso: bentornati nel lockdown 2020. E’ di ieri l’indicazione ai prefetti di stringere sui controlli. In vista delle vacanze pasquali, poi, attenzione mirata sulle strade extraurbane, stazioni ferroviarie e aeroporti per intercettare gli spostamenti vietati di chi non vuole rinunciare alle feste fuori o alle proibitissime scampagnate di Pasquetta.

La stretta del Viminale per far rispettare i nuovi divieti

Come è noto, con il decreto legge del 13 marzo firmato dal premier Mario Draghi, il governo ha ulteriormente abbassato la soglia di rischio spedendo gran parte delle regioni in zona rossa e arancione, con misure più restrittive. Unica eccezione (zona bianca), la Sardegna “isola felice”. Ebbene, la circolare inviata ieri dal capo di Gabinetto del Viminale a tutti i prefetti offre le indicazioni a chi ha il compito di applicare quelle misure, ossia le forze dell’ordine.

La circolare ai prefetti: “Intensificare controlli nelle aree urbane per evitare assembramenti”

Nel documento si legge che il ministero dell’Interno chiede alle forze dell’ordine “un particolare sforzo operativo che incida significativamente sul dispositivo dei controlli”, che vanno svolti “con accuratezza” e concentrati “specificamente nelle aree urbane più sensibili, potenzialmente interessate da fenomeni di assembramento, specialmente in corrispondenza delle giornate festive e prefestive”. Insomma, come abbiamo visto sotto Natale e durante il lockdown, ci saranno i posti di blocco e saranno interdette le aree dei centri cittadini dove solitamente la gente va a passeggio.

Per Pasqua stretta dei controlli su autostrade, stazioni ferroviarie e aeroporti

Stretta ulteriore quindi nel periodo pasquale, in cui servono “mirati controlli lungo le strade di scorrimento extra-urbano, potenzialmente interessate da flussi di traffico più intensi”. Uguale attenzione andrà rivolta “alle stazioni aeroportuali e ferroviarie, come pure agli altri snodi della mobilità urbana“. Obiettivo: controllare che nessuno viaggi senza permesso. Anche perché – dati alla mano – nello scorso fine settimana sono aumentate le infrazioni registrate dalle forze dell’ordine. Stiamo parlando di quasi 5mila sanzionati e 90 esercizi commerciali chiusi per irregolarità. Dal canto suo, il comandante generale dell’Arma dei carabinieri Teo Luzi ci tiene però a precisare che i controlli avvengono “con equilibrio e sensibilità”. C’è “un’opera di persuasione nei confronti del cittadino – dice il generale di corpo d’armata -, poi c’è anche il momento repressivo”. E su questo non avevamo dubbi.

Valle d’Aosta e provincia di Bolzano vietano spostamenti nelle seconde case

Il decreto legge di Draghi consente alle regioni di imporre prescrizioni più severe di quelle nazionali in chiave anti-contagio. La Valle d’Aosta, ad esempio, ha vietato con un’ordinanza gli spostamenti verso le seconde case per i non residenti. Decisione analoga è stata presa anche della provincia autonoma di Bolzano. In Toscana 16 sindaci delle Valli Etrusche, tra Pisa e Livorno, hanno fatto appello ai proprietari delle abitazioni per le vacanze nei loro territori. “Non venite nelle seconde case, aiutateci a controllare la pandemia, nell’interesse di tutti”, si legge nella lettera.

Assalto alla Sardegna, in zona bianca: “Sbarcano senza sottoporsi a tampone e dare generalità”

Caso a parte, quello della Sardegna, dove da decreto ha riaperto quasi tutto, compresi i ristoranti la sera. Ebbene, consiglieri regionali del M5S hanno denunciato lo sbarco ieri ad Olbia di “997 passeggeri“. “La stragrande maggioranza dei quali, dopo aver rifiutato di sottoporsi al test, ha lasciato la banchina senza aver dovuto comunicare le proprie generalità e il proprio numero di telefono al personale addetto ai controlli”.

Adolfo Spezzaferro

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