Roma, 31 ott – Momenti di pericolo e preoccupazione oggi a Parigi, quando una donna velata ha minacciato di farsi esplodere al grido “Allah akbar” presso la stazione della metropolitana Bibliothèque François-Mitterrand.
Donna velata minaccia di farsi esplodere a Parigi
Secondo le ricostruzioni iniziali la donna aveva indosso un velo integrale ed era a bordo di un treno partito dal dipartimento di Val-de-Marne. Durante il viaggio aveva gridato diverse minacce di morte agli altri passeggeri, i quali avevano allertato la polizia. Le forze dell’ordine sono riuscite a intervenire e isolare la donna presso la stazione di Bibliothèque François-Mitterrand. La stazione era stata fatta appositamente evacuare e chiusa al pubblico intorno alle ore 8:30. La donna avrebbe però opposto resistenza e si sarebbe rifiutata di obbedire alle richieste degli agenti, minacciando di farsi esplodere. In particolare, avrebbe nascosto le mani sotto la tunica rifiutandosi ripetutamente di tirarle fuori e metterle in vista. La polizia ha quindi aperto il fuoco, ferendo la donna all’addome. Quest’ultima è stata successivamente trasferita al pronto soccorso.
L’accusa di apologia di terrorismo
Dai primi rilievi è, però, emerso che la donna non avesse con sé armi o esplosivi. L’identità della donna è ancora sconosciuta, in quanto l’identità fornita da quest’ultima agli agenti non è stata ancora confermata. Come riportato da Le Monde, il prefetto della polizia di Parigi, Laurent Nuñez, ha spiegato durante una conferenza stampa che “se la sua identità è corretta, la donna è nota alle forze dell’ordine”, per dei fatti risalente a luglio 2021, quando la donna “vestita con un velo integrale, andava in giro con un cacciavite in mano, faceva minacce a carattere religioso e aveva un atteggiamento minaccioso”. Una volta arrestata era stata successivamente internata in quanto “evidentemente affetta da disturbi psichiatrici”. Sulla vicenda della stazione di Bibliothèque François-Mitterrand sono state aperte due inchieste. Una nei confronti della donna, che è accusata di “apologia di terrorismo, minacce di morte e atti intimidatori contro un pubblico ufficiale”. L’altra, invece, per uso di arma da fuoco, affidata agli ispettori della vigilanza interna alla polizia.
Michele Iozzino