Roma, 15 ottobre – L’Italia del pallone mette da parte – almeno per novanta minuti – le note polemiche sulle scommesse illegali e riprende nel migliore dei modi il cammino verso Germania 2024. Lo fa superando agevolmente l’abbordabile selezione maltese, regolata ieri sera a Bari con un rotondo 4-0. Una prova sufficiente quella degli azzurri che vanno così a prendersi tre prevedibili, ma decisamente importanti, punti. Con il successo colto nel capoluogo pugliese gli uomini di Spalletti “vedono” infatti la testa del girone C, gruppo comandato da quell’Inghilterra che sfideremo martedì sera a Wembley. Vediamo però nel dettaglio cosa ci hanno detto i novanta minuti del San Nicola.
L’undici iniziale dell’Italia: le scelte di Spalletti
Dopo il collaudo settembrino, sempre nel solco di un camaleontico 4-3-3 che in fase di possesso si può trasformare nell’ancor più spregiudicato 4-2-3-1, inizia a prendere forma la nazionale del tecnico di Certaldo. L’imminente sfida contro gli albionici impone per l’occasione qualche rotazione nell’undici iniziale: in difesa – davanti al solito (e inoperoso) Donnarumma – spazio all’inedito quartetto composto da Darmian, Mancini, Bastoni e Dimarco. In mezzo cabina di regia affidata allo juventino Locatelli, con Barella pronto ad assaltare il versante di destra. Sul centro-sinistra si rivede invece Bonaventura, assente in maglia azzurra da tre anni esatti. Novità pure davanti, dove Berardi e Kean affiancano il falso nove Raspadori.
Bonaventura sblocca la prima frazione
L’Italia torna quindi a Bari dopo sette anni di assenza – l’ultima volta fu una sconfitta in amichevole contro la Francia, unico precedente negativo nell’impianto dei galletti biancorossi. Squillo al quinto, da calcio d’angolo la zuccata di Mancini timbra la traversa. I primi venti minuti di gioco scivolano via con il pallino nelle nostre mani, fraseggiamo discretamente ma non riusciamo ad affondare. Ci vuole il colpo del singolo per sbloccare la disputa, giocata che arriva puntuale grazie al bellissimo destro di Bonaventura. Per il viola primo gol in nazionale: 1-0 al ventiduesimo. Lo spartito comunque non cambia, in quanto nonostante lo svantaggio le maglie bianche di Michele Marcolini – il ligure, selezionatore maltese, vanta un passato da centrocampista con le maglie di Bari, Atalanta e Chievo – continuano a difendersi ad oltranza. Ancora ritmi bassi – forse troppo – ma la frazione si chiude con un colpo da biliardo di Berardi. Il mancino educato dell’esterno neroverde vale il raddoppio allo scadere.
Italia-Malta, il secondo tempo
Spalletti accentra l’insufficiente Kean per allargare Raspadori. Poco dopo l’ora di gioco è lo stesso avanti del Napoli che serve a Berardi il pallone della doppietta personale. Può partire la girandola dei cambi – Orsolini, Frattesi, l’esordiente Udogie, Scamacca e Biraghi – preludio alla quarta marcatura. Chiude i conti proprio la neo-entrata mezzala interista con un mancino secco.
Operazione aggancio
Nel pomeriggio di ieri l’Ucraina ha battuto 2-0 la Macedonia del Nord. La selezione in maglia gialla – che ha già giocato sei gare – conta ora dieci punti, al pari degli azzurri. Come anticipato, guida il girone l’Inghilterra, a quota tredici: per gli albionici, così come per i nostri ragazzi, sono solamente cinque gli incontri disputati finora. E se martedì i padroni di casa vorranno mettere in ghiaccio la qualificazione, l’Italia è costretta a fare risultato. In palio tre punti di platino. La buona riuscita dell’operazione aggancio significherebbe il poter vivere più serenamente gli ultimi centottanta minuti del raggruppamento. Wembley evoca dolcissimi ricordi, ma da quella splendida notte di luglio tutto è cambiato. C’è una nazionale da (ri)costruire: servirà un altro passo e – soprattutto – una determinazione ancora maggiore. Ecco perché vincere oltremanica farebbe meglio al morale che alla classifica.
Marco Battistini