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“Vogliono controllarci”. Indovinate? L’Anm piange contro Nordio e pensa allo sciopero

by Alberto Celletti
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Anm Santalucia

Roma, 30 mag – Indovina indovinello, l’Anm reagisce piangendo e facendo la vittima, e ovviamente il cattivone sarebbe il ministro della Giustizia Carlo Nordio, colui che – indovinate di nuovo – vuole “limitare l’autonomia dei magistrati”. Detto da giudici che ovviamente non comprendono – o fingono di non comprendere – la differenza che passa tra “autonomia” e “dominio”, accompagnato dalla parola “intangibilità”. C’era da aspettarselo, ovviamente. Ma le parole del presidente Giuseppe Santalucia, lette in modo diretto, sono ancora più deflagranti.

Anm, il piagnisteo contro Nordio

Il malvagio ministro della Giustizia è stato poco sensibile. Sebbene abbia limato il testo di quel pizzico che potrebbe servire a calmare gli animi, non basta. Perché i giudici, si sa, sono delle anime delicate. Vanno coccolate e Dio non voglia metterli in uno stato di giudizio altrui, che poi si imbarazzano. Così Santalucia definisce la riforma di Nordio “un forte passo indietro rispetto all’effettiva autonomia e indipendenza della magistratura”. Signore e signori, sull’attenti! Alzi la mano chi non si aspettava il pianto greco sulla “autonomia” compromessa. In un certo senso, stupisce che non si parli di grave attacco alla democrazia, ma forse sarebbe troppo da parte di chi manco viene eletto (sebbene in passato sia stata un’affermazione ribadita più volte). D’altronde i signori giudici sono le vittime, si sa. “C’è una volontà punitiva nei confronti della magistratura che la politica vuol controllare, è una sconfitta per la giustizia. Ci sono molteplici aspetti allarmanti, il Csm viene svilito”. Vogliono fargli del male, insomma. Garantisce Santalucia.

Sciopero?

La categoria sembra mostrare incertezza: evidentemente un minimo di consapevolezza di non essere percepiti più come dei santoni intoccabili, immacolati monaci della preservazione della verità e della giustizia, c’è. E allora manco sullo sciopero ci sono certezze. Sì, c’è la volontà di farlo ma si urla con difficoltà. Lo stesso Santalucia dice: “Vedremo, non posso escludere nulla”. E la decisione è rinviata al 15 giugno. Con calma, cari giudici. Fateci sapere se possiamo organizzare nel frattempo un ricco buffet per dare il benvenuto all’estate…

Alberto Celletti

 

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