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Il Ceo di Parler verso la resa: “L’app potrebbe non tornare più online”

by Cristina Gauri
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ceo parler

Roma, 15 gen – Sembra che non vi siano più speranze per Parler, il social senza censure a favore del free speech dove Trump e parecchi suoi sostenitori avevano trovato rifugio dopo il ban perenne da Twitter e da altre piattaforme: il Ceo dell’app John Matze ha dichiarato a Reuters che l’app per social media potrebbe non tornare mai più online.

Il Ceo di Parler sembra essersi arreso

Parler non è più raggiungibile dagli utenti da lunedì mattina, da quando cioè Amazon ha tolto la piattaforma dal proprio servizio di web hosting per «aver violato i termini di servizio, che vietano i contenuti che incoraggiano o incitano alla violenza». Dopo aver subito l’epurazione dal Google Play Store e dall’App Store di Apple, il social network Parler è scomparso quindi dai server Amazon. «È difficile tenere conto di quante persone ci dicono che non possiamo più fare affari con loro», ha ammesso Matze.

Come detto, i conservatori avevano esortato i loro sostenitori a unirsi a Parler dopo che Twitter aveva sospeso in modo permanente l’account del presidente Donald Trump dopo i fatti di Capitol Hill. Prima che Apple e Google decidessero di rimuovere l’app dai loro store online Parler era balzata al numero 1 dell’App Store. Inutile dire che a questo punto si era subito diffusa la narrazione che dipingeva Parler come un forum di neonazisti e suprematisti bianchi, replicando quanto già avvenuto con Reddit, 4-Chan e Vk.

Parler cita in giudizio Amazon

Parler ha citato in giudizio Amazon per aver rimosso il servizio, sostenendo che la natura della decisione fosse non solo esclusivamente politica, ma anche anticoncorrenziale. Il concorrente Twitter è infatti rimasto sul servizio di web hosting di Amazon. Il colosso dell’e-commerce ha risposto rapidamente, citando più di 100 esempi di «contenuti violenti» che a detta dei gestori violano i termini di servizio dell’azienda.

Alcuni giorni dopo l’eliminazione dai server Amazon la società di Matze ha registrato il proprio dominio con Epik, un’azienda nota per ospitare altri social network utilizzati dai conservatori. Epik ha dichiarato di non aver avuto contatti «contatti o discussioni» con Parler a proposito dell’utilizzo del servizio.

Cristina Gauri

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blackwater 15 Gennaio 2021 - 10:38

“Han fatto leggi e imbrogli per chiuderci la bocca, dei nostri nomi il muro del carcere ribocca.
Ma mille volte mille il canto si udirà di chi stasera canta la sua libertà”

(Amici del Vento 1978)

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