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Dpcm: fino al 5 marzo resta (quasi) tutto chiuso. Italia verso l’arancione

by Adolfo Spezzaferro
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dpcm arancione

Roma, 15 gen – Tranne i negozi, tutto chiuso fino al 5 marzo, impianti da sci chiusi fino al 15 febbraio, divieto di asporto per i bar dalle 18: arriva la nuova stretta con il Dpcm in vigore da domani 16 gennaio. L’Italia resta divisa in fasce di rischio e, con i nuovi parametri, sono molte le regioni che passeranno in zona arancione. Confermato il coprifuoco dalle 22 alle 5 e il divieto di spostamenti tra regioni, anche se in zona gialla, fino al 15 febbraio.

Il nuovo Dpcm: palestre, piscine, cinema e teatri restano chiusi fino al 5 marzo

Palestre, piscine, cinema e teatri restano chiusi fino al 5 marzo. I musei potranno aprire dal lunedì al venerdì ma solo in fascia gialla. Cibo e bevande potranno essere acquistati nei bar soltanto fino alle 18, per evitare assembramenti nei paraggi. “I segnali che arrivano dagli altri Stati europei non sono buoni. Da noi ci aspettiamo un Rt più alto, potrebbe sfiorare 1,10, la settimana scorsa era 1,03“, mette le mani avanti il ministro della Salute Roberto Speranza. E conferma tutte le restrizioni, presentate alle regioni.

Fasce di rischio: molte regioni passeranno in zona arancione

Brutte notizie anche sul fronte delle fasce di rischio. Secondo gli ultimi dati, infatti, da lunedì 18 gennaio potrebbero essere in zona arancione Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, provincia autonoma di Bolzano, provincia autonoma di Trento, Puglia, Umbria e Veneto. Rischiano il rosso – e il lockdown – Lombardia, Emilia-Romagna e Calabria. Potrebbero invece rimanere in giallo Toscana, Molise e Campania.

Il nuovo Dpcm, insieme al decreto approvato il 13 gennaio – che proroga lo stato di emergenza fino al 30 aprile -, impone quindi divieti e restrizioni da domani fino al 5 marzo, costringendo il Paese in una situazione non lontana da quella delle festività natalizie. Resta infatti il divieto di spostamento tra regioni, il limite massimo di una visita al giorno a parenti e amici, il divieto di andare nelle seconde case fuori dalla regione di residenza.

Il “contentino” della fascia bianca è un miraggio

In un simile contesto, il “contentino” della fascia bianca, istituita dall’ultimo decreto legge, non fa che esacerbare gli animi dei cittadini, già molto provati da mesi di divieti e restrizioni. Il governo Cone infatti ha deciso che in presenza di determinati parametri, si può tornare alla quasi normalità. Peccato che se andiamo a vedere i criteri appare evidente che la fascia bianca per adesso è un miraggio. Infatti nel dl si legge che nelle regioni con “scenario di tipo 1 e livello di rischio basso, ove nel relativo territorio si manifesti una incidenza settimanale dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti” scatta la fascia bianca e tutte le attività potranno essere aperte. E ovviamente se gli italiani non si guadagnano questa libertà è perché non rispettano a pieno divieti e restrizioni in vigore (non perché i parametri sono assurdi).

Adolfo Spezzaferro

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blackwater 15 Gennaio 2021 - 11:08

una autentica catastrofe irreversibile per l’economia italiana,una FOLLIA pura.

del resto quelli di sinistra,oltre ad essere stutturalmente degli incapaci,hanno trovato il loro jackpot per PUNIRE chi hanno ritenuto essere un loro nemico ideologico da sempre,ossia chi vive del proprio lavoro ed il cui voto non è un automatismo facile da carpire come quello dei dipendenti della PA,in particolar modo dei docenti;

direi di più…quelli di sinistra hanno trovato inoltre il loro modo per sfogare i propri COMPLESSI personali,ossia il sentirsi non accettati e respinti da tutto ciò che è normale,dalla gente bella che si ritrova, che si conosce,piace e scopa; che va in discoteca, palestra e quant’altro.

non a caso a questi complessati sembra piacere di più una cacata ridicola come un monopattino di una bella spider,magari italiana, peraltro le abbiamo inventate da NOI nel 1928.

a proposito,sempre sul fronte economico,temo che questi sinistrati,non abbiano nemmeno compreso,che quando tutte queste aziende falliranno,non potranno più onorare i relativi prestiti/debiti contratti con le banche come forma di aiuto/debiti di cui questo Paese si era fatto garante e sarà un’altra pacca di soldi da ripagare con quelli della colllettività.

finirà malissimo.

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Anton 15 Gennaio 2021 - 11:29 Reply
Nuovo Dpcm in vigore da oggi: stop all'asporto per i bar dopo le 18 ... 16 Gennaio 2021 - 8:48

[…] Per quanto riguarda bar e ristoranti arriva lo stop all’asporto per bar, enoteche e attività … Nel testo del Dpcm c’è scritto: “Le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle ore 5:00 fino alle ore 18:00, il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi; dopo le ore 18,00 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico; resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati; resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 22:00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze; per i soggetti che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dai codici Ateco 56.3 e 47.25 l’asporto è consentito esclusivamente fino alle ore 18:00″. […]

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