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La fonte più pulita? Il nucleare: adesso la sinistra (in ritardo) si sveglia

by Nicola Mattei
16 comments
energia nucleare

Riproponiamo questo articolo sul nucleare, pubblicato il 19 gennaio del 2020, in concomitanza del dibattito — divampato negli ultimi giorni — sulla necessità di ricercare nuove fonti energetiche sostenibili per ovviare ai vertiginosi rincari del costo dell’energia elettrica. 

Roma, 19 gen — C’è voluta tutta la retorica di Greta, del gretinismo e dell’ambientalismo un tanto al kg per far riscoprire ad una sinistra da sempre in ritardo sui tempi nientemeno che…il nucleare. La fonte, cioè, più pulita in assoluto. O almeno, la più pulita se non vogliamo abbandonarci ad una decrescita fatta di rinuncia alla disponibilità di energia. Circostanza, quest’ultima, che cozzerebbe assai con la narrazione che sta spingendo in maniera massiva verso la mobilità elettrica. Con non poche contraddizioni al riguardo, pensiamo ad esempio all’Olanda che fa andare le sue automobili a batteria…a carbone.

Internazionale cambia idea: adesso il nucleare va bene

internazionale nucleareAd aprire le danze è il settimanale della sinistra global e radical chic Internazionale, che offre il suo appoggio al nucleare direttamente in prima pagina nell’ultimo numero della rivista. “E se fosse il nucleare la soluzione alla crisi climatica?” si chiede il titolo. Senza dover per forza scendere in basso con espressioni triviali che si possono comunque facilmente immaginare, più semplicemente la risposta potrebbe essere: “Dove siete stati fino ad adesso?”

Il nocciolo (della questione, non del reattore) sono le emissioni. Considerando costruzione, gestione e smaltimento, il nucleare è la fonte a minor impatto in termini di emissioni di gas serra. Fa meglio (e di molto) rispetto al fotovoltaico, ma anche dell’idroelettrico. Se consideriamo che rispetto all’eolico (con cui condivide il primato in termini di “pulizia”) è però capace di produrre quantità infinitamente maggiori di megawatt, ecco che si presenta come la miglior alternativa possibile.

Certo, spiegano da Internazionale, i rischi sono quelli addotti da sempre: le scorie nucleari (ma allora dovremmo chiudere anche tutti i reparti di radiodiagnostica degli ospedali), i costi (ma chi abbandona l’atomo spesso deve fare i conti con prezzi dell’energia in aumento) e la pericolosità delle centrali. A quest’ultimo problema si starebbe però ovviando grazie alla costruzione di reattori molto più sicuri rispetto agli attuali che già garantiscono comunque standard elevatissimi.

Il “pentimento” tardivo

Il cambio di paradigma, per Internazionale – facendo una rapida ricerca sulle colonne del sito si trovano numerosi articoli non certo favorevoli al nucleare -, è notevole. E potrebbe persino preludere – magari proprio insieme al fenomeno Greta, che pur dicendosi personalmente contraria ha aperto all’uso dell’uranio – ad un mutamento nel campo ambientalista. Il quesito, a questo punto, la poniamo però noi: non è un po’ tardi? Domanda non retorica, visto che nel 2011 quel mondo era compattamente contrario e portò alla vittoria nel referendum con il quale venne bocciata l’ipotesi che l’Italia potesse tornare a costruire reattori per soddisfare la propria domanda di energia. Nel frattempo abbiamo perso quasi 10 anni. Grazie.

Nicola Mattei

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16 comments

Leo 19 Gennaio 2020 - 12:38

Abbiamo perso anche 20 anni invece che 10, considerando i tempi di costruzione, allestimento e avvio di un gruppo minimo di 2-3 centrali…..

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Sky Drones Antonucci 19 Gennaio 2020 - 2:08

Chernobyl e Fukushima non hanno insegnato nulla? Esistono altre fonti rinnovabili, dove volete posizionare il sito “sicuro” per una centrale nucleare in Italia? Probabilmente vicino a qualche faglia sismica? oppure, il tutto gestito da appalti e subappaltatori con costi bassi e poi il materiale usato scadente e verbali a norma firmati da compiacenti?

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Livio Bellini 19 Gennaio 2020 - 3:56

Questo è un pessimo articolo fuorviante. Il nucleare energia sicura? Andate a dirlo ai morti di Chernobyl, a tutta la gente che si ammala di tumore per via delle radiazioni ionizzanti. E aggiungo: con tutta la mafia presente in Italia il nucleare ce lo possiamo scordare sia per la sicurezza delle costruzioni delle centrali e sia per la gestione delle scorie.

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sergio 19 Gennaio 2020 - 5:03

c’è pero’ un problemino mica da ridare, lo smantellamento a fine vita della centrale, che a tutt’oggi nessuno sa quanto costa quanto dura e come fare.
p.s. abbiamo le piscine delle nostre ecx centrali che perdono e nonostante sono passati decenni sono ancora li a mangiare soldi ed inquinare….

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Sergio Pacillo 19 Gennaio 2020 - 5:34

Ma chi lo dice che il nucleare è la fonte di energia più pulita ?
L’Internazionale. E che competenze hanno ?

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Daniele 19 Gennaio 2020 - 11:53

Come si fa a dire che una centrale nucleare ha meno emissioni di un parco fotovoltaico non si sa…. I tempi decennali di costruzione non si contano? E quelli di smantellamento? E i camion, treni e bulldozer necessari per lo stoccaggio delle scorie? E le cave di estrazione dell’uranio? I trasporti dello stesso alla centrale? La gestione e manutenzione della centrale? Chi scrive articoli come questo o è un sempliciotto o è un furbetto, spero la prima ipotesi. Economicamente poi non c’è paragone, basta confrontare le spese della finlandia per costruire il reattore di ultima generazione (non ancora ultimato al 100%) e i finanziamenti danesi per una serie di parchi eolici per un totale di 10 gwatt da farsi nei prossimi 30 anni: un gwatt eolico costa metà di un gwatt nucleare.
Quello che bisogna fare, va detto senza mezzi termini: bisogna smettere di fare gli spendaccioni, non cambiare auto ogni 4/5 anni, tenere le scarpe finché non si crepano, dividere la casa con figli e genitori, non andare in ferie ogni due mesi magari in Kenia, smettere di lavorare di continuo, lavarsi i piatti a mano e anche le camice, usare le coperte anziché i termosifoni, mangiare solo se si ha fame e smettere quando non si ha più fame.
Comunque lo faremo, o per scelta o per necessità.

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TheQ. 20 Gennaio 2020 - 12:10

Giusto, anche perchè l’estate scorsa per il troppo caldo del Global Warming la Francia per vari giorni è stata costretta a spegnere le centrali nucleari, mentre noi quantificavamo la spesa per la rimozione delle 130 tonnellate di scorie nucleari lasciate dagli amerdikani a Matera. 3.8 miliardi alla Sogim è non ha ancora smantellato niente.
W il nuculareeeeeeeee

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RGDL 20 Gennaio 2020 - 4:45

Nucleare sicuro & pulito? Mah … Dopo l’articolo che glorificava Soleimani anche quest’altre sciocchezze mi tocca leggere sul PN. Signori, state perdendo tanta credibilità.

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Massimo 20 Gennaio 2020 - 7:52

ma per favore… le scorie dove le mettiamo? a casa dell’autore dell’articolo!?!?

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Anton 20 Gennaio 2020 - 9:50

Nel seguente articolo, ce n’è abbastanza per potersi fare un’idea in merito:

https://www.eniday.com/it/sparks_it/energia-nucleare-europa/

Mi pare che, ormai, il treno dell’auto-produzione dell’energia nucleare (cosa diversa da energia atomica!) lo si sia perso quasi del tutto. D’altronde, è stato fatto il possibile affinché l’Italia, dal punto di vista energetico, restasse quasi totalmente dipendente da fonti estere.

Il concetto di sovranismo passa anche e soprattutto dalla indipendenza energetica.

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Silvio 20 Gennaio 2020 - 1:03

Ma come si fa a scrivere ste cagate…allora va bene il nucleare a fusione ma fissione è più inquinante di una serie di di centrali elettriche a carbone

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Matteucci Delio 20 Gennaio 2020 - 2:04

È profondamente ingiusto che una società lasci alle future generazioni le scorie delle proprie scelte scellerate. I luoghi contaminati, i rifiuti radioattivi pericolosi per migliaia di anni sono una eredità inaccettabile per le generazioni che verranno.

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Daniele 20 Gennaio 2020 - 8:23

Un altro pretesto per far scomparire la sinistra… potrebbe dargli una bella spinta questo articoletto dei bassi fondi!

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Giandomenico 20 Gennaio 2020 - 11:52

Se non abbiamo ancora imparato ad imbrigliare efficacemente le risorse che i nostri antenati hanno venerato per millenni – e di cui mi preservo di dire “che ci sono state date in dono” – non significa che non lo si possa fare ma, piuttosto, che non lo si voglia!
Ed allora sollazziamoci con ciò di cui la memoria evoca catastrofi ed intortiamo le genti a credere che non ci sia di meglio.
“La fonte più pulita? Il nucleare?”
Un’ammissione del genere dovrebbe essere punita con l’espulsione dall’albo dei giornalisti.
Ristoriamo l’amata ignoranza in virtù di un futuro sempre meno vivibile – più incerto – alla mercé di coloro che vogliono venderci l’aria. Perché si, l’acqua ci hanno già costretti a comprarla.
Dovrebbero provare vergogna coloro che tuttoggi inneggiano al nucleare. Dovrebbero provare vergogna tutti quei giornalisti che anziché andare alla ricerca della notizia genuina, quella che dovrebbe alimentare la curiosità e smascherare i soprusi, scrivono di un conflitto animato dagli scheletri dai beceri e di un inganno la cui morsa è prossima allo scacco.

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Evar 21 Gennaio 2020 - 11:56

Perchè dipendere dall’uranio anzichè dal petrolio? I mangialumache hanno la scusa che mezza africa dove si riforniscono è prona ai loro piedi, la nostra quale sarebbe?

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fabio crociato 21 Gennaio 2020 - 11:25

Sulla questione del nucleare il sovranismo non basta…, necessiterebbe un imperialismo della decrescita, o meglio del pessimismo costruttivo! Nella pratica, oggi avere altrui centrali, addirittura vicine, e noi esserne privi ed incompetenti è impossibile. Purtroppo…

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