Washington, 16 dic – Alcuni autorevoli medici statunitensi hanno messo in guardia contro l’uso di termometri a infrarossi, i cosiddetti “termoscanner”, utilizzati da negozi, ristoranti e luoghi di lavoro come forma di screening per individuare i segni di febbre, uno dei principali sintomi del Covid-19.
Lo studio Usa sui termoscanner
Il dottor William Wright della Johns Hopkins University e il dottor Philip Mackowiak professore emerito di medicina presso la Facoltà di Medicina dell’Università del Maryland, hanno messo in dubbio la loro accuratezza e affermano che i dispositivi non sono uno strumento efficace per prevenire la diffusione del Covid-19 . In un articolo editoriale pubblicato su Open Forum Infectious Diseases intitolato “Perché lo screening della temperatura per COVID-19 con termometri a infrarossi senza contatto non funziona”, gli esperti leader mondiali hanno valutato i dati sulla tecnologia.
“Termoscanner influenzati da troppe variabili”
L’attrezzatura era molto diffusa all’inizio della pandemia, poiché si sapeva poco della malattia tranne che spesso si manifestava come febbre e tosse secca. La febbre è definita come una temperatura maggiore o uguale a 38 se individuata al di fuori di un ambiente sanitario. In ambienti sanitari come un ospedale, la febbre è tecnicamente definita come qualcosa di maggiore o uguale a 37,8. “Le letture ottenute con il termometro a infrarossi senza contatto sono influenzate da numerose variabili umane, ambientali e delle apparecchiature, che possono influenzare la loro accuratezza, riproducibilità e relazione con la misura più vicina a quella che potremmo chiamare la “temperatura corporea” – la temperatura interna, o la temperatura del sangue nella vena polmonare “, afferma il dott. Wright. “Tuttavia, l’unico modo per misurare in modo affidabile la temperatura interna richiede il cateterismo dell’arteria polmonare, che non è né sicuro né pratico come test di screening.”
Poco efficace contro il Covid
I ricercatori rivelano i difetti dell’utilizzo dei termoscanner senza contatto come protocollo di screening. Un esempio a cui alludono è che, al 21 aprile, a circa 268.000 viaggiatori è stata misurata la temperatura in un aeroporto negli Stati Uniti. Solo 14 di questi individui sono stati risultati infettati con il coronavirus a seguito delle scansioni. Scrivono che un rapporto CDC del novembre 2020 ha rilevato che tra 766.000 viaggiatori sottoposti a screening tra il 17 gennaio e il 13 settembre, solo una persona su 85.000 – o circa lo 0,001% – è successivamente risultata positiva per SARS-CoV-2. Dicono anche che, a causa del modo in cui la febbre progredisce e del modo in cui funzionano i termometri a immagine termica, potrebbero essere fondamentalmente difettosi.
Ilaria Paoletti
Nel frattempo sono stati già venduti qualche milione di termoscanner.
Non c’era bisogno di alcuno studio per comprendere che queste cinesate funzionano malamente; molti risultavano in ipotermia quasi da ricovero…