Roma, 20 set – Alla fine succede l’inimmaginabile: il giovane fenomeno Tadej Pogačar domina la cronoscalata de La Planche des Belles Filles (terzo successo di tappa per lui) e si prende il Tour de France. Schiantato un Primož Roglič, dominatore sin qui, in crisi, al termine di un appassionante duello tutto sloveno. Pogačar dunque, in attesa della passerella odierna di Parigi, vince il suo primo Grande Giro.
Professionista solo da un anno
Passato nei professionisti solo l’anno scorso, disputando una Vuelta a España (vinta dallo stesso Roglič) chiusa sul podio con tre successi di tappa, il 21enne del Team UAE Emirates aveva sempre tenuto il passo dell’esperto corridore del Team Jumbo-Visma durante le tre settimane della corsa, cedendo una manciata di secondi solo in occasione dell’arrivo sul Col de la Loze (vincitore Lopez dell’Astana).
Sarebbe riduttivo sostenere che Roglič abbia buttato via una vittoria certa già alla partenza a Nizza di questa edizione, perché Pogačar è stato semplicemente il più forte e solido, nonostante la giovane età ed una squadra che ha visto i prematuri ritiri dei due luogotenenti Fabio Aru e Davide Formolo, con l’altro uomo da salita David de la Cruz a mezzo servizio. Il 30enne ex saltatore sugli sci, vincitore comunque di una tappa, invece ha potuto contare su uno squadrone con i vari Dumoulin (settimo posto finale), Kuss (quindicesimo) e Van Aert (ventesimo, lui che è velocista e campione di ciclocross, conquistando anche due successi di tappa). Clamorosa la crisi prima ed il ritiro poi, del vincitore dello scorso anno Egan Bernal. Al terzo posto del Tour de France troviamo Richie Porte, l’australiano 35enne che trova il primo podio in un Grande Giro, a riscatto di una carriera da gregario e fatta di tanta sfortuna. Scavalcato il colombiano Miguel Angel Lopez.
Per quanto riguarda le altre classifiche, Pogačar si prende anche la maglia bianca di miglior giovane e la maglia a pois della classifica scalatori. Cede lo scettro della classifica a punti per la maglia verde Peter Sagan, in favore di Sam Bennett (anche una tappa per lui). Marc Hirschi vince il premio di supercombattivo della corsa, oltre a un successo di tappa, mentre la classifica a squadre va alla Movistar. Per quanto riguarda i successi parziali, oltre a quelli già citati, da ricordare i due successi di Caleb Ewan e Soren Kragh Andersen, più quelli di Kristoff, Alaphilippe, Lutsenko, Martinez, Kämna, Kwiatkowski e Peters.
Tour de France da dimenticare per l’Italia
Giro negativo per i nostri corridori: Damiano Caruso, gregario di Mikel Landa, chiude decimo, ottimo premio ad una carriera a servizio dei vari capitani susseguitosi nel corso degli anni. Formolo viene fermato dalle cadute, Aru da una condizione psicologica carente da anni. Trentin chiude terzo nella classifica a punti, vuoto assoluto invece dei velocisti, anche a livello di piazzamenti. Fra due settimane parte il Giro d’Italia, sperando in un riscatto dei portacolori azzurri.
Manuel Radaelli
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