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Da Omero al calcio, quando il mito si fa pallone

by Francesco Campa
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Roma, 13 mar – Il mito si incarna nella lotta e rivive nella cultura, nella tradizione e nella storia dei Popoli. Anche nel calcio trovano casa interessanti relazioni tra la mitologia e la storia classica, che ancora oggi permettono di ricordare gli scritti di Omero fuori dagli studi liceali o dalle mura scolastiche.

In Grecia, che su questo argomento gioca in casa, trovano luce Eracle e  Ares, grazie rispettivamente alle squadre di calcio Iraklis e all’Aris, mentre Apollon Smyrni e Apollo Kalamarias concedono il proprio tributo ad Apollo. AEK Atene e Paok Salonicco, invece, sono collegate a una storia più recente, in quanto la ‘K’ all’interno del loro nome si rifà a Costantinopoli e all’aquila bicefala. Quest’ultima, presente in entrambi gli stemmi, è l’emblema dell’Impero Bizantino.

In Olanda, grazie a Omero

“Cambiano cielo, non animo, coloro che corrono al di là del mare”, queste le parole donateci da Omero. Effettivamente, l’Olanda si trova abbastanza lontana dalla Grecia e una relazione tra le due culture sembra tanto forzata quanto insolita. Gli scritti del poeta greco trovarono grande attenzione tra gli studenti olandesi tra la fine dell’800 e gli inizi del 900, nel periodo in cui stavano nascendo le prime squadre di calcio dei Paesi Bassi. Ecco quindi il lanciere Aiace Telamonio nello stemma dell’Ajax (i cui supporters sono chiamati per l’appunto ‘lancieri’), l’elmo di Achille nello stemma dell’Achilles ’29. Ed è facilmente intuibile a chi è stata tributata l’Heracles.

La Grecia nel calcio italiano

Anche in terra italica troviamo studenti liceali protagonisti della nascita di una squadra di calcio dal richiamo ellenico: un esempio simile a quello olandese è l’Hellas Verona, in quanto forte era il senso di patria tra gli studenti liceali nel 1903. Qualche anno dopo e ad alcuni chilometri in direzione Nord-Ovest, a Bergamo nasce l’Atalanta, nome che deriva dall’eroina della mitologia greca, grande cacciatrice ma umana. Sembrerebbe difatti errato il soprannome Dea coniato per la squadra bergamasca. La colonizzazione greca in Italia ha riguardato maggiormente la zona del Meridione.

Nel mondo calcistico, infatti, passiamo dalla spartana Taranto (sullo stemma è presente il semi-dio Taras che impugna un tridente mentre cavalca un delfino) all’achea Crotone (rappresentata da un tripode delfico sul quale sedeva la Pizia, sacerdotessa di Apollo) e ancora il pegaso alato raffigurato sullo stemma dell’A.C. Locri o il nome greco Akragas riportato sullo stemma della prima squadra di Agrigento. Infine, l’aggettivo ‘partenopei’ che da sempre accompagna i tifosi del Napoli, sembrerebbe derivare da Parthenope, la bellissima sirena adorata dalla cultura greca e che pare sia stata la fondatrice della città campana.

Esistono poi altre squadre dai lineamenti ellenici, come lo Sparta Praga in Repubblica Ceca, l’Hermes F.C. in Scozia, l’Atlante Fútbol Club in Messico, per non citare le diverse compagini dei campionati minori. Alla fine il mito è fondamentale per migliorarsi e per esser abbracciati dalla gloria eterna, nella storia come nello sport. Dagli eroi ellenici a quelli sportivi, il passo è breve.

Francesco Campa

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Da Omero al calcio, quando il mito si fa pallone - 13 Marzo 2022 - 3:30

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