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Djokovic, il lupo totemico e i vaccini: “Libertà di scelta e coraggio della coerenza”

by Alessandro Della Guglia
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djokovic, lupo

Roma, 15 mag – “Io non sono no vax e non ho mai detto in vita mia di esserlo. Non sono neppure pro vax. Sono pro choice: difendo la libertà di scelta. È un diritto fondamentale dell’uomo la libertà di decidere che cosa inoculare nel proprio corpo e cosa no”. Così Novak Djokovic, intervistato da Aldo Cazzullo per il Corriere della Sera, ribadisce la sua linea sui vaccini. E parla di un incredibile incontro con un lupo, che ha segnato la sua vita. 

“Ma quale non vax, vi spiego”

Il campione di tennis, come noto, ha deciso di non vaccinarsi contro Il Covid e ha sempre rivendicato la sua scelta. Accusato di essere un “cattivo esempio”, crocifisso dai media correct sempre pronti a puntare il dito contro chi non si allinea, Djokovic ha fatto presente di aver già spiegato la sua visione. “L’ho spiegato una volta alla Bbc – ha detto – al ritorno dall’Australia, ma hanno eliminato molte frasi, quelle che non facevano comodo. Così non ho mai più parlato di questa storia”. E ancora: “Non avevo avuto il Covid ed ero guarito. Ho rispettato tutte le norme e non ho messo in pericolo nessuno. Eppure una volta là sono diventato un caso politico, uno che metteva in pericolo il mondo”. Già, considerato a lungo una sorta di super-untore. Eppure “molte persone hanno apprezzato che io sia rimasto coerente. Il 95 per cento di quello che è stato scritto e detto in tv di me negli ultimi tre anni è totalmente falso”.

Leggi anche: “Non mi vaccino, vi spiego perché”: cosa ha detto Djokovic alla Bbc

Djokovic, l’incontro con il lupo: “Animale totemico, fede ancestrale”

Il tennista serbo racconta poi di aver avuto, da bambino, uno straordinario incontro ravvicinato con un lupo. “Un giorno ero solo nella foresta, avrò avuto dieci anni, e ho incontrato un lupo”, rivela Djokovic. “Provai una paura profonda. Mi avevano detto che in questi casi bisogna indietreggiare lentamente, senza perderlo di vista. Ci siamo guardati per dieci secondi, i più lunghi della mia vita; poi lui ha piegato a sinistra e se n’è andato. Provai una sensazione fortissima che non mi ha mai abbandonato: una connessione d’anima, di spirito. Non ho mai creduto alle coincidenze, e pure quel lupo non lo era. Era previsto. È stato un incontro breve, ma molto importante”. Djokovic spiega di essersi trovato “spesso solo nella vita. Solo con la mia missione, con i miei obiettivi da raggiungere”. Di fatto “sono rimasto connesso con quel lupo. Anche perché il lupo per noi serbi è sacro. È il nostro animale totemico. È il simbolo di una tradizione nazionale, di una fede ancestrale che precede il cristianesimo. Una religione prima della religione”. 

Alessandro Della Guglia

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1 commento

Germano 15 Maggio 2023 - 2:23

Tutta la mia ammirazione a Djokovic, unico. Io sono convinto NO VAX, no vax di quel vaccino sperimentale che Bill Gates e con il quale la sua setta ha cercato di abituare il gregge per poi somministrargli periodicamente il vaccino si per trasformarci in un robot al servizio di questa setta criminale, purtroppo non è più segreto e tutto d’accordo con i nostri politici, anche quelli del centrodestra, che in tutta la pandemia non si sono mai opposti o difesi da questi assassini.

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