Prima in classifica, miglior difesa, attacco più prolifico. La grande sorpresa del campionato cadetto è senza ombra di dubbio la Reggina allenata da Filippo Inzaghi. Quindici punti in sei partite e vetta della graduatoria in coabitazione proprio con quel Brescia che pochi mesi fa ha silurato il Superpippo nazionale con “una fredda e-mail senza nemmeno una telefonata”. Attardate le grandi favorite di inizio stagione. A Genoa (11) e Cagliari (10) mancano le reti dei rispettivi centravanti, Coda e Lapadula, ancora fermi a quota uno. Nel pomeriggio odierno si giocherà la parte più corposa del settimo turno: i calabresi impegnati a Modena, la leonessa in quel di Bari. Nell’anticipo di ieri sera il Cosenza si è imposto 3-1 sul Como. Domenica il “nuovo” Benevento di Fabio Cannavaro chiuderà la giornata ospitando l’Ascoli.
Reggina, la cooperativa del gol
Emiliano Mondonico sosteneva che non fosse tanto Inzaghi ad essere innamorato del gol, quanto quest’ultimo ad esserlo dello storico nove milanista. E non potendo più corteggiare – per ovvi motivi – il piacentino che oggi siede in panca, riserva i propri sentimenti verso la compagine amaranto. Che ha già raggiunto la rete con undici giocatori diversi. Una squadra formato rullo compressore in casa: Sudtirol, Palermo e Cittadella sono uscite con le ossa rotte dal Granillo. Dove il tabellino recita dieci reti fatte e nessuna subita. Quantità e qualità, verdi speranze ed esperienza. Sugli scudi la giovane mezzala Giovanni Fabbian, il quale tra le mura amiche ha sempre bucato i portieri avversari. Padovano, scuola Inter, sta confermando tra i grandi quanto di buono – gamba e capacità d’inserimento – ha già fatto intravedere con la primavera nerazzurra. L’altro giocatore chiave è Jeremy Menez, vecchietto con un passato in Milan, PSG e Roma. Curriculum di tutto rispetto per l’ex nazionale francese utilizzato oggi come centravanti di movimento. Un falso nove libero di spaziare lungo tutto il fronte offensivo per non lasciare punti di riferimento alle retroguardie avversarie.
Il Brescia dei giovani
Ruolino del tutto simile – cinque vittorie, Rigamonti come fortino e unica sconfitta alla seconda giornata – per l’altra capolista. Per quanto la serie B possa essere imprevedibile, le rondinelle rispetto alla Reggina hanno avuto una partenza più morbida. I biancazzurri hanno infatti affrontato Como, Perugia e Modena. Vale a dire tre delle ultime quattro (lariani e umbri tra l’altro hanno già cambiato guida tecnica). Gli uomini del vulcanico presidente Cellino hanno ampi margini di crescita. In una rosa in cui nessun elemento supera i 30 anni si stanno facendo valere il centrale Papetti (2002), l’ala Galazzi e il centravanti Bianchi, quest’ultimo già a quota 3 marcature. Sia l’esterno che il collega del reparto avanzato sono dei classe 2000. Un anno in più per il centrocampista Bertagnoli. Per quanto riguarda l’età degli atleti utilizzati, solamente il Frosinone risulta essere più virtuoso. La media per partita dei giallazzurri si attesta sui 24,4 mentre il Brescia si “ferma” a 25,1.
Dal Frosinone al Pisa
Proprio i laziali sono la terza forza del campionato, 12 punti – insieme al Bari. Poi di seguito appunto Grifone, Cosenza (una gara in più), Casteddu. L’ultimo posto utile per gli spareggi è occupato dalla Ternana, poi due emiliane, Parma e Spal. Resta indietro il Benevento (7). Come anticipato i sanniti hanno usufruito della sosta per effettuare il cambio in panchina. Esonerato Caserta, le streghe si affidano al capitano di Germania 2006. Per l’ultimo pallone d’oro italiano, dopo le avventure cinesi e saudite, si tratta della prima esperienza da allenatore in patria. Chiude la classifica il Pisa. Due striminziti pareggi per i toscani: solamente quattro mesi fa si giocavano un posto al sole nella pirotecnica finale contro il Monza. Giusto per ricordarci che in cadetteria il pallone è più rotondo che mai.
Marco Battistini