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Sbarco in Normandia: storia di Heinrich Severloh, la “bestia di Omaha beach”

by Andrea Lombardi
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Roma, 6 giu – Contrariamente all’opinione popolare, il “Vallo Atlantico” tedesco in Normandia era tutto tranne che formidabile, essendo le sue fortificazioni solo parzialmente costruite alla data dello sbarco Alleato il 6 giugno 1944, e presidiato da unità tedesche di seconda linea o da truppe dell’est volontarie, di basso morale e valore combattivo. Uno dei pochi tratti ben muniti fu, per sfortuna americana, proprio la loro zona di sbarco, Omaha Beach. I capisaldi (in tedesco Widerstandsnest, WN) in quel settore causarono 2.400 morti e migliaia di feriti ai GI sbarcanti, prima di essere soppressi dall’artiglieria navale nemica e dai gruppi d’assalto e carri armati americani sbarcati.

Il caporale Heinrich Severloh la “bestia di Omaha”

In particolare il WN 62 tra i settori Easy Red e Fox Green, presidiato da 40 soldati della 352. e 716. Infanterie-Division, molti veterani dal fronte russo. Tra questi, il ventenne caporale Heinrich Severloh fu uno dei cardini della difesa; per nove ore infatti, dopo che ormai quasi tutti i WN nell’intero settore erano stati distrutti o investiti dagli americani, continuò a sparare con la sua MG 42 sui reparti nemici avanzanti, prima dalla sua postazione fortificata e poi quando questa fu fatta segno del tiro diretto dei cacciatorpediniere americani, da una trincea trenta metri sopra la spiaggia – in una eccezionale foto dell’epoca si nota la vampa di bocca della sua mitragliatrice, visibile dalle navi Alleate, mentre sta sparando sulla spiaggia sottostante.
Severloh e la sua micidiale MG 42, capace di una cadenza di fuoco di 1.200 colpi al minuto (anche cambiando frequentemente la canna, Severloh ricorse a sparare con il suo fucile K98k di tanto in tanto per farle raffreddare), spararono 12.000 colpi durante tutta la giornata, per poi riuscire a ripiegare con due suoi camerati superstiti una volta finite le munizioni: il suo comandante e la maggior parte dei difensori del WN 62 erano stati uccisi dagli attaccanti nelle ore precedenti. Severloh sarà catturato il giorno dopo dagli americani a Colleville-sur-Mer, un villaggio alle spalle della spiaggia, e inviato in prigionia, da dove sarà rilasciato nel 1947.
Soprannominato “la bestia di Omaha” nel dopoguerra, gli verrà attribuito di aver colpito 2.000 americani sbarcati: nella realtà la cifra più attendibile potrebbe essere di circa 1.000 tra morti e feriti. Citato in diversi libri di memorie e storico-militari, oltre che nel classico di Cornelius Ryan “Il giorno più lungo“, nel 1960 incontrerà il cappellano militare USA David Silva, che era stato colpito proprio a Omaha. Severloh è morto nel 2006, all’età di 82 anni.

Andrea Lombardi

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Jos 6 Giugno 2019 - 6:01

.. affrontate una mitragliatrice, in luogo completamente scoperto, uscendo da un mezzo da sbarco è, quasi, un suicidio…al mitraglere basta puntare contro l’ uscita dell’ imbarcazione, per fare una strage e fermare lo sbarco…Onore a chi seppe affrontare sicura morte…

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