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L’Ucraina in ritirata da Kharkiv è l’emblema delle semplificazioni occidentali sulla guerra

by Stelio Fergola
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Ucraina Kharkiv

Roma, 15 mag – L’Ucraina si ritira da Kharkiv, o quanto meno da alcune sue aree, come riporta l’Ansa. Ciò pone quanto meno la necessità di una riflessione sulle semplificazioni, da una parte e dall’altra, sul conflitto ormai in corso da più di due anni. Le due campane sono ben note: Russia invincibile da un lato e “spacciata”, dall’altro…ma diciamo che l’Occidente vince decisamente la sfida delle sciocchezze. Sempre premettendo che in guerra chiunque debba portare acqua al suo mulino….

Ucraina in ritirara da Kharkiv

È lo stesso esercito ucraino ad annunciare la ritirata da alcune zone di Kharkiv, la città contesa praticamente dall’inizio della guerra, dove l’esercito russo ha lanciato una nuova offensiva alla fine della scorsa settimana. Lo stato maggiore di Kiev riporta che “vicino a Lukiantsi e Vovchansk, in risposta al fuoco nemico e all’assalto della fanteria, le nostre unità hanno manovrato verso posizioni più favorevoli per salvare la vita dei nostri soldati ed evitare vittime”. Nel frattempo il Consiglio di sicurezza di Kiev ha reso noto che fino a 30mila soldati sono impegnati contro le armate del Cremlino.

Ovviamente, i botta e risposta continuano a non mancare, visto che Kiev non si lascia scappare l’occasione di puntare su Sebastopoli. Fatto sta che perfino il portavoce del Pentagono non può negare la situazione attuale, ritenuta “difficile” sottolineando come gli ucraini continuino ad adottare “misure per difendere il proprio territorio e faremo tutto il possibile per fornire loro le munizioni e i rifornimenti critici di cui hanno bisogno”. E infine: “Inutile dire che questa pausa nell’assistenza alla sicurezza non sia stata utile”. E qui sorge il punto. Nonostante l’appoggio prosegua, il Congresso americano è sempre più titubante e meno presente rispetto a  prima. Un fatto che Mosca “ha sfruttato sul campo di battaglia”, motivata a cercare “di   fare progressi. Per quanto incrementali possano essere, è certamente preoccupante”.

Uno scontro che è sempre stato solo “virtuale”

Lo avevamo fatto presente sottolineando le dicbiarazioni “choc” di Emmanuel Macron, quando  il presidente francese apriva alla possibilità di intervenire direttamente in Ucraina contro la Russia: se il capo dell’Eliseo è arrivato ad esprimerle, significa che banalmente la vittoria di Kiev sia tutt’altro che prossima, anzi l’esatto opposto. Certamente, il momento è differente rispetto a un anno e mezzo fa, quando sui media occidentali abbondavano le analisi su una presunta debolezza di Mosca sotto il profilo militare, motivata da armamenti ancora datati. Come in tutte le versioni, un fondo di verità c’era (soprattutto sul tema degli armamenti). Il punto però era un altro: non c’è mai stata possibile partita tra Mosca e Kiev, e c’è chi lo aveva sottolineato già dal principio.

Ovviamente, questo non significa che per il Cremilno la questione sia una passeggiata o lo sia stata in passato. Ma non tanto per una reale capacità di mettere a raffronto i due eserciti (a cui qualcuno ad Ovest aveva perfino creduto), bensì per l’onnipresente sostegno americano a Volodymyr Zelensky e ai suoi. Lo scontro “reale” tra Ucraina e Russia non è mai esistito, dal momento che la prima riusciva a sopravvivere esclusivamente con i sostegni oltreoceano. Ovvero l’unica ragione per cui si combatte ancora. Sebbene la posizione ucraina ormai sembri definitivamente compromessa (a meno che non scoppi un conflitto mondiale, sia chiaro). Insomma, la situazione attuale ci riporta alle ovvietà delle origini: senza gli Usa questo conflitto non sarebbe durato un paio di mesi, probabilmente. E ora che gli Usa iniziano – sia pur lentamente e contradditoriamente – a mancare…

Stelio Fergoila

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