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Omicidio di Fermo: la vedova di Emmanuel non chiederà il risarcimento a Mancini

by La Redazione
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Fermo, 18 gen – Stamattina intorno alle 10 si è tenuta l’udienza di patteggiamento, al tribunale di Fermo, per l’omicidio di Emmanuel Chidi Namdi, il richiedente asilo nigeriano rimasto ucciso in seguito ad un diverbio con Amedeo Mancini. Il giudice ha confermato l’accordo tra le parti e la rinuncia da parte dei legali della moglie del nigeriano a qualsiasi azione civile. In questo modo la vedova ha indirettamente ammesso di aver detto il falso sulla ricostruzione dei fatti.

La giornalista del Fatto Quotidiano (non certo noto per la sua linea anti-politicamente corretta) Sandra Amurri ha dichiarato sul suo profilo Facebook quanto segue: “A riprova di quanto la mia cronaca sul caso omicidio di Emmanuel, a dispetto delle accuse ricevute qui e inviate al mio direttore, sia stata puntuale e attinente ai fatti, che man mano emergevano dalle indagini ,oggi è stato firmato il patteggiamento in cui: la vedova Chinery rinuncia al risarcimento (azione civile, ammettendo di fatto di aver mentito sulla ricostruzione dei fatti) e Mancini rinuncia a denunciarla per falsa testimonianza.  Aggiungo che la curva sud, cioè gli ultras della Fermana calcio, pagheranno, grazie alla sottoscrizione, il trasferimento della salma in Nigeria, come da volere della vedova versando 3mila euro subito e 2 mila entro un mese“.

Mancini sarà condannato a quattro anni di reclusione (condanna notevolmente ridimensionata rispetto alle richieste iniziali), gli sono state riconosciute le attenuanti generiche e quella della provocazione, sono state eliminate le aggravanti di recidiva, futili motivi e abietti (quella razziale è rimasta ma non ha avuto effetti sostanziali sulla pena) e verserà (di persona e grazie all’aiuto dei suoi amici) circa 5000 euro alla vedova per il rientro in patria della salma del nigeriano. Quello che era stato dipinto dai media mainstream come un mostro xenofobo, un aderente all’ “ultradestra” e un violento ultras sconterà la sua pena dopo che è venuta fuori la verità (che questo giornale aveva intuito fin dall’inizio). Una verità diversa da quella narrata dagli strilloni del pericolo xenofobo e che innalzarono la povera vedova a simbolo del vittimismo razzista. Che non solo non esiste, ma che  in questo caso era una favoletta inventata e per la quale la moglie del nigeriano rischiò anche un’accusa per falsa testimonianza…

Aurelio Pagani

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14 comments

DANILO TEDESCHI 18 Gennaio 2017 - 10:16

MANCINI E’ LA VITTIMA DI QUESTO GOVERNO COMUNISTA E SCELLERATO….A CUI NULLA IMPORTA DEGLI ITALIANI …. E CHE INTENDE SOSTITUIRE CON NEGRI AFRICANI !
DIRE BASTA A QUESTO SCHIFO….SAREBBE FARE LA RIVOLUZIONE ….
E MENTRE ASSISTIAMO ALL’ARRESTO DEL POVERO MANCINI REO DI ESSERSI DIFESO DA QUELLA SCIMMIA CHE LO STAVA AGGREDENDO A CASA SUA …ITALIA ! ….ED ASSISTIAMO ALLE REGIONI COLPITE DAL TERREMOTO SOTTO LA NEVE ANCORA IN TENDE …. PAGHIAMO TASSE AGLI SCAFISTI DEL PD E VARIE ASSOCIAZIONI CATTOLICHE E COMUNISTE PER MANTENERE PROFUGHI DI MERDA IN HOTEL A 4 STELLE CON TUTTI I CONFORT ….DITE VOI..E’ FORSE ARRIVATO IL MOMENTO DI PRENDERE LE ARMI E STERMINARE TUTTI I BASTARDI DEL PARLAMENTO “ITALIANO”???

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Severus sed rectus 18 Gennaio 2017 - 10:29

Una correzione, da avvocato (magari cambiate il titolo).
A patteggiare (pena di quattro anni) è stato Mancini, per omicidio colposo o preterintenzionale (non so i dettagli). Gli sono state tolte anche alcune aggravanti. In uno Stato di diritto io da penalista mi sarei giocato la legittima difesa visto come si sono svolti i fatti, ma nell’Italia delle Boldrini meglio patteggiare a quattro anni (non farà nemmeno un giorno di galera) piuttosto che rischiare un processo e una pena “esemplare” per accontentare un’opinione pubblica drogata di antirazzismo.
La nigeriana dal canto suo NON ha patteggiato (non era imputata di nulla), bendì ha accettato di non costituirsi parte civile, rinunciando a qualsiasi risarcimento, in cambio della rinuncia di Mancini a denunciarla per falsa testimonianza.

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Paolo 18 Gennaio 2017 - 10:49

Per dovere di correttezza il titolo è da modificare. Come dice l’avvocato del commento precedente è l’imputato Mancini che ha patteggiato. La vedova non c’entra nulla, non essendo, allo stato, accusata di nulla. E non ha ammesso, “di fatto”, proprio nulla. Ha versato 5mila euro? e vi sembrano tanti per la morte di una persona? Anche se non voluta comunque provocata. E non certo per un “incidente”.

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nemesi 19 Gennaio 2017 - 2:10

rinunciare a costituirsi parte civile in un processo penale,perdendo quindi la possibilità di ottenere soldi di risarcimento,può essere spiegato solo e soltanto cosi:

– versione Repubblica: gesto dettato da bontà ed enorme generosità d’animo da parte della “vedova” (in realtà non è nemmeno sposata);

– versione logica: accordo tra le parti in causa con rinuncia a procedere per FALSA TESTIMONIANZA contro la signora africana.

tertium non datur.

ora, a meno di non pensare come SAVERIO TOMMASI che in Nigeria spadroneggi il sanguinario DITTATORE Boko Haram (cit.)
ove tutti i Nigeriani buoni e bravi (compresi i mafiosi della Black Axe forse presenti al funerale) sono costretti a scappare…

credo che la seconda ipotesi sia la più plausibile.

a margine: io avevo letto che tutti i parenti di questa coppia erano stati STERMINATI da Boko Haram,anche se in realtà provenienti da Benin City,ove Boko Haram è presente come a Belluno….domanda:

pur nel pieno rispetto della “pietas” e della deferenza da dedicare ai Morti,perchè la salma dovrebbe essere rimandata in Nigeria ?

forse che quello dello sterminio di TUTTI i parenti sia come la
versione dei fatti di Fermo raccontata dalla signora Nigeriana ?

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Bombardiere 18 Gennaio 2017 - 11:06

E adesso, cortesemente, mettete la negra sul primo barcone e rispeditela in Africa. Grazie.

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Mirella 19 Gennaio 2017 - 1:29

Ha sbagliato a patteggiare… doveva andare avanti fino in fondo, aveva più di una possibilità di uscirne con la legittima difesa, visto che le testimonianze puntavano tutte allo stesso nocciolo: è stato il babbuino ad impugnare per primo il corpo contundente !!!
E ora, cortesemente, la femmina del babbuino venga rispedita al suo paese insieme alla carogna (nel senso di cadavere) del babbuino maschio.

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Adelio Semeghini 19 Gennaio 2017 - 8:50

Avevate dei dubbi che la negra mentisse? E’ il modello di comportamento normale ed a abituale degli Africani.

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LUCIA 19 Gennaio 2017 - 9:18

Incredibile l’articolo dedicato alla stessa vicenda da parte di “La Repubblica”…

http://www.repubblica.it/cronaca/2017/01/18/news/migrante_ucciso_a_fermo_mancini_patteggia_condanna_a_4_anni-156327339/

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nemesi 19 Gennaio 2017 - 10:30

Gent.le Lucia,

una volta c’erano le “prostitute intellettuali” tra i giornalisti;

anzichè cercare di onorare informazione ed obiettività….
si incaprettavano davanti al potente di turno diventandone servi sciocchi ed obbedienti.

negli ultimi anni invece c’è da annoverare una new entry tra giornalisti e facebookers, quella dei CUCKOLD MORALI il cui godimento preferito è prendere a prescindere le difese dello straniero -meglio se nero di pelle- dando addosso all’italiano sempre e comunque.

il sostenere che la signora africana ha rinunciato a costituirsi parte civile rinunciando al risarcimento per GENEROSITA’ e BONTA’ D’ANIMO e non invece perchè con un procedimento per falsa testimonianza con 7-8 testimoni contro la sua tesi sarebbe stata quasi sicuramente condannata…

significa appartenere alla categoria dei “cuckold” del pensiero.

speriamo almeno che qualcuno di loro abbia girato il filmino da mettere su you porn.

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Paolo70 19 Gennaio 2017 - 12:51

Condivido in tutto e per tutto il suo disprezzo per questa categoria di pennivendoli pronti a vendersi l’ anima per una prebenda e convinti anche di essere “dalla parte giusta” (sicuramente per trovare una pseudo-giustificazione concettuale al proprio squallore morale).

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Gert 19 Gennaio 2017 - 7:56

La negra ha violato l’art. 372 del codice penale con dolo specifico; infatti intendeva trarre vantaggio, come ha fatto, dalla morte del negro mafioso.
L’art. 372 è procedibile d’ufficio pertanto la magistratura, acclarata l’esistenza del delitto, avrebbe l’obbligo di procedere rinviandola a giudizio.
Una nazione seria, dopo la condanna, procederebbe all’espulsione della clandestina.
Purtroppo di serio è rimasto ben poco e, grazie a preti, comunità e presidente varie, questa presto la ritroveremo ministra di questa repubblica delle banane.

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morto che parla 21 Gennaio 2017 - 10:58

mma che branco di microbi uomini che si possono notare dai tanti commenti !!!!

crescete un pochino cosi magari anzichè misurarvi verso il basso , vi misurate con chi più grande , cosi tanto per non scariche le proprie misere frustrazioni , cattiveria e INCREDIBILE disumanità su vicende che voi con i vostri commenti disumani e profondamente razzisti alimentate.

i carnefici del uomo DI COLORE (non vi posso dare delle scimmie perchè decisamente più evolute di voi) , della moglie e dello stesso mancini siete voi, se uno ci pensasse due volte a offendere nel modo più provocatorio possibile sconosciuti solo perchè di diverso colore della pelle (per poi strillare come scimpazze che no non si è razzisti figuriamoci…) il fatto non sarebbe accaduto ma a voi piacciono fin tanto i morti e il disgustoso patetico vittimismo del cazzo , quindi continuate ad alimentare il razzismo e la provocazione gratuita, cosi il prossimo mancini penserà di fare cosa giusta nel dire ciò che voi qui dite nonostante la vicenda (e qui si nota tutta la vostra schifezza come essere umani) , per poi magari rimanerci secco lui anche per una sola piccola reazione naturale del offeso.

continuate così cosi potrete sbavare ancora a fronte di morti.

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Mirella 22 Gennaio 2017 - 4:54

> per poi strillare come scimpazze che no non si è razzisti figuriamoci…
– A me non pare che qualcuno – almeno qui – si sia dichiarato “non razzista”.
Giusto per chiarirle le idee, a buon conto, le rammento che fin quando non si proferiscono insulti a sfondo razziale e/o non si commettono reati del medesimo tipo (inclusa l’istigazione a detti reati) si è LIBERISSIMI di essere razzisti e di dichiararlo apertamente.
Forse è questo l’errore dei non-buonisti, non-accoglientisti eccetera: l’accettare il guanto di sfida dell’epiteto “razzista!” (che ormai è un jolly buono a tutti gli usi ed in tutti i casi) e cercare di spiegare il proprio punto di vista… mentre invece la risposta migliore, perfettamente LEGALE, sarebbe un dire in faccia “Sì, sono razzista, e allora?”.

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nemesi 23 Gennaio 2017 - 1:21

quando ho letto “di colore” (in stampatello tra l’altro…come mai, forse perchè un Africano è più “DI COLORE” di un Creolo ?) mi sono fermato.

Qui il razzismo non c’entra nulla,se fosse stata una rissa tra Albanesi a alla donna dei quali un coglione (perchè sia chiaro che questo Mancini è un coglione) avesse dato della puttana “puttana albanese”

NON ci sarebbe stato tutto quel circo mediatico con tutta la nomenklatura presente ai funerali, sembra assieme a membri della Mafia Nigeriana.

Mancini ha tirato un solo pugno (referto medico) così leggero da non essere in grado nemmeno d ledere un labbro dell’Africano,il classico “sucker punch” che l’ha fatto cadere e purtroppo sbattere la testa,una tragica fatalità che si sarebbe veificata anche con un semplice spintone.

l’Africano “massacrato di botte per motivi razziali con un palo” ve lo siete inventatto voi,cuckold morali del cazzo,perchè voi nel

VOSTRO RAZZISMO AUTENTICO

vedete nell’Africano un perenne incapace di intendere e di volere,una specie di bambino moccioso a cui porgere mano fazzolettata per soffiargli il naso…nonchè nemmeno in grado di combattere per strada a dispetto delle forte prestanza fisica di media

altro che “scimmie”.

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