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Servirà infilare preservativi ai cetrioli per fermare i femminicidi?

by La Redazione
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Roma, 7 gen – Alzi la mano chi non vorrebbe cancellare con una Legge la violenza. Quella degli uomini sulle donne, quella delle donne sugli uomini, quella sui bambini e sugli anziani (o si vuole discriminare qualcuno escludendolo?). Basta violenza su chi è debole e non può difendersi. Purtroppo pare che solo quella con le donne vittime però interessa. Per porre fine ai femminicidi è pronta la Legge sull’Affettività per educare i maschi a rispettare le donne. Sono un centinaio quelle che ogni anno vengono ammazzate da un uomo, 400 invece gli uomini vittime di delitti e 4000 i suicidi (ma di questi morti a nessuno frega niente).
Bisognerà che qualcuno dica a chi ha scritto la legge sull’affettività, che in diverse nazioni del Nord d’Europa progetti “educativi” e ri-educativi analoghi non hanno risolto un fico secco. In quei Paesi, molto più evoluti della nostra becera Italia “permeata di idee e azioni maschiliste” le donne stanno messe peggio. Secondo i dati dell’Agenzia per i Diritti fondamentali dell’Unione europea, i Paesi in cui la violenza contro le donne (fisica e/o sessuale) è più comune sono proprio quelli vicino al Circolo polare Artico. L’Italia si attesta sotto la metà della classifica, ben al di sotto della media europea: nel nostro Paese le donne vittime di violenza fisica o sessuale dai 15 anni in poi rappresentano il 27%, a fronte del 52% in Danimarca, del 47% in Finlandia, del 46% in Svezia, del 45% nei Paesi Bassi e del 44% in Francia e Regno Unito.
Con l’entrata in vigore della Legge “Celeste” (dal nome della prima firmataria Celeste Costantino) nelle scuole italiane finalmente i maschi impareranno a rispettare le femmine per impostare da grandi una relazione matura. Per “educarli” a vedere le quote rosa sotto una nuova luce, la rieducazione partirà dal ripensare alla propria identità sessuale, con corsi pratici per imparare ad infilare i preservativi sui cetrioli poi si procederà analizzando il concetto di sessualità che non dovrà più essere stereotipata in maschile/femminile ma fluida. Ce lo chiede l’Europa: la legge darà un colpo definitivo non solo alla violenza domestica e ai femminicidi ma anche all’omofobia, al bullismo, a tutti gli stereotipi di genere e scomparirà anche la nebbia in Valpadana che ogni anno miete vittime sulle strade. Perché perdere tempo? I soldi ci sono così come le tantissime associazioni pronte a tuffarsi nel business dell’affettività per farci sognare con “un’ora d’amore”, proprio così è stato soprannominato il progetto della firmataria.
Antonietta Gianola

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6 comments

cenzino 7 Gennaio 2018 - 5:06

Porto un fatto a conferma dell’assurdità del, ehm, femminicidio: tempo fa si suicidò un ragazzo, dopo anni di angherie ferocissime e crudeli da parte della sua ex fidanzata. La triste storia di questo ragazzo, come quelle di tantissimi altri, non la conosce praticamente nessuno. Chissà perché.

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Antonio 7 Gennaio 2018 - 7:06

Non so voi ma questa legge sull’ affettività (chiaramente ironico) mi ricorda molto il ministero dell’ amore di 1984, dove, se non ti conformi allo stereotipo dell’ uomo zerbino, succube, della profumiera mantenuta di turno, sono manganellate e dietro le sbarre. Evidentemente, come giustamente, cita la redatrice dell’ articolo, la violenza delle donne su uomini è discussa di meno poichè si preferisce ragionare su stereotipi sociali ove la donna è sempre la vittimaa e mai il carnefice, peggio se poi si condisce il tutto con la demonizzazione del maschile e del fallico mediante atteggiamenti quali, sessofobia, androfobia ed un educazione ai limiti, passatemi il termine ” fiabesca da orsetto del cuore”. È in atto un processo di femminizzazione dell’ maschio, se non ti conformi, stanza 101 e riforma del pensiero. In poche parole ti costringono ad amare ed il sesso è demonizzato, roba da medioevo. Vergognatevi, non lamentatevi se poi a letto facciamo schifo, ci avete ” infrocito” afferma una comica femminista. E poi francamente non credo che siano delle ” santarelline” fatevi un corso di aggiornamento, credo che tutte abbiano un vibratore nel cassetto oggi giorno. Come al solito l’ Italia deve sempre fare la sua figura da nazione benpensante di stampo medievale.

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Antonio 7 Gennaio 2018 - 7:11

Anche perchè diciamocela tutta questa storia dell’ angioletto da focolare non è più credibile, si preferisce il ” vittimismo” e costruire un’ apparato legislativo e normativo atto a tutelare solo la donna sul piano garante/legislativo

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Raffo 7 Gennaio 2018 - 10:42

Soldi, soldi,soldi……le professioniste del femminicidio e le loro associazioni sono pronte a riempire le proprie tasche di euro sonanti con progetti demenziali e al limite del ridicolo appena sarà approvata e applicata qualsiasi tipologia di legge sugli affetti , più o meno idiota che sia …….ci troviamo di fronte ad esseri dementi che non hanno mai fatto un emerito cazzo in vita loro e nemmeno hanno voglia di farlo……..in queste associazioni lesbiche, sodomiti ed ermafroditi frustrati , quasi sempre di tipologia rancoroso boldriniana,trovano il loro momentino di gloria e lo stipendio, rubato,che gli permette di fare una vita da nababbi.

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serena 8 Gennaio 2018 - 9:40

chissà chi terrà questi “corsi”…

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Luca Banche Niclot 8 Gennaio 2018 - 12:06

“Ah, mò mi magno un bel cetriolo croccante con le mozzarelline e il pane contadino!”
(apre il frigo)
“Cribbio, ma è possibile, in questa casa, trovare un cetriolo senza preservativo? #@###%&⊙!”
“Nathan Falco, Carlèna [Carlotta-Serena]!! Avete finito, con ‘sti compiti a casa?!”

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