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"Non è la loro terra": così in Sudafrica si giustifica il genocidio dei bianchi

by Nicola Mattei
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Città del Capo, 26 mar – Una pulizia etnica. Di questo si può ormai parlare in Sudafrica, dove dalla fine dell’apartheid ad oggi si è scatenata una vera e propria “caccia al bianco”. A farne le spese soprattutto gli agricoltori (i cosiddetti “farmers“) afrikaners – i bianchi, quindi – della regione attorno a Johannesburg e Pretoria, la Gauteng Province (“provincia dell’oro”), ma già da tempo ribattezzata “Gangster Paradise”.
I numeri sono impressionanti: oltre 12mila attacchi negli ultimi 20 anni, quasi 2mila morti. Ma le cifre, fornite dal South Africa Police Service, potrebbero essere stimate al ribasso ed essere dunque ben più elevate in questa tragica conta dei morti che registra stillicidi quotidiani. Parliamo di un assalto al giorno e almeno un morto ogni quattro: di fronte a dati del genere non è più fuori luogho parlare di genocidio. Pianificato o meno, la realtà è questa. Tanto che perfino un Paese compassato e molto attento alle questioni di natura “etnica” come l’Australia sta pensando di concedere visti speciali ai bianchi in fuga dal Sudafrica.
Se però in occidente la questione non è affrontata, o evitata come a giustificare ciò che è successo prima della fine dell’apartheid, in Sudafrica sembrano al contrario avere le idee molto chiare in proposito. Succede così che Mbuyiseni Ndlozi, portavoce del partito di estrema sinistra EFF (Economic freedom fighters, Combattenti per la libertà economica) – 25 seggi al parlamento – arriva a giustificare quel che sta succedendo rivangando la storia di secoli fa: “Quella non è la loro terra, ma è stata conquistata con un crimine contro l’umanità“, ha spiegato, aggiungendo che “i bianchi devono mostrare pentimento per quel crimine rinunciando ai propri possedimenti“.
Le parole di Ndlozi seguono a stretto giro di posta una mozione, approvata ad inizio mese, che prevede di arrivare all’esproprio delle terre dei farmers bianchi. La mozione è passata anche con i voti dell’EFF, il cui leader Julius Malema era in passato finito nell’occhio del ciclone per essere stato ripreso mentre cantava la canzoncina anti-bianca “Shoot the Boer”. Ndlozi non è, da parte sua, andato molto lontano da qui: “La giustizia porterà alla riconciliazione“, ha aggiunto. A quale giustizia si riferisca è facilmente immaginabile.
Nicola Mattei

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7 comments

Tony 26 Marzo 2018 - 7:27

………i ”partigiani” color marrone non conoscono la storia..o fingono di non sapere..
https://www.vanillamagazine.it/la-storia-di-lizzie-van-zyl-la-bambina-morta-in-un-campo-di-concentramento-inglese-in-sudafrica/

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Tony 26 Marzo 2018 - 7:30

….i ”marroni” non hannno una vera storia, una vera cultura…..raccolgono solo idee dismesse come se fossero cicche..

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Raffo 26 Marzo 2018 - 10:37

Questi animali color escremento che non hanno mai combinato un cazzo in mille anni di vicende storiche mal raccontate e mai combineranno qualcosa,visto la ignoranza che li ottenebra,si ritroveranno presto ,di nuovo, a coltivare tuberi ed estrarre radici dal terreno mentre i tanto vituperati razzisti bianchi , che in anni di duro e ragionato lavoro hanno creato un patrimonio di flora e fauna inestimabile e portatore di ricchezza,andranno ad applicare le loro strategie vincenti in altri paesi lasciando questi neri assassini al loro ferale destino………è veramente strana la storia raccontata dai volponi radical chic,comunistelli e parassiti………..terre incolte per centinaia di anni, lasciate alla malora da bestie tribali ed inette,ora divengono angoli di paradiso strappati alla popolazione indigena……. Poveri imprenditori e contadini bianchi , con anni di lavoro e sudore alle spalle,con aziende agricole invidiate in tutto il mondo che a causa di un razzismo al contrario vengono disprezzati o peggio assassinati dalla feccia nera truculenta………auguri,cari signori , prenotate le banane.

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gimbo 20 Gennaio 2019 - 12:24

e conoscendo la storia uno potrebbe veramente capire che quelle terre non appartengono a loro. Non appartengono ai bianchi boeri che si sono stanziati in quei territori. Uccidendo, seviziando quella povera gente.
quelle terre appartengono agli africani e a nessun altro.I boeri arrivando in Africa non hanno fatto altro che appropriarsi di ricchezza, di terre e di giacimenti minerari. Non lasciando piu nulla a quella povera gente.
Di conseguenza come in Italia e in Europa quando arrivano gli stranieri devono portare rispetto, non essere troppo pretenziosi(perchè giustamente prima ci sono ovviamenti gli abitanti della nazione),ecc…anche in Africa deve essere la stessa cosa.
Però persone stupide e ritardate come voi non potranno mai afferrare certi concetti.
Questo perchè? Perchè?
Visto che prima parlavate di scimmie, vorrei citare una persona che molto probabilmente non conoscerete(vedendo il vostro repertorio):Charles Darwin.
Appunto egli disse che nel corso dei secoli le scimmie sono evolute, passando per Homo Habilis, Homo sapiens , Nehandertalensis e infine Sapiens Sapiens( l’uomo come lo conoscete oggi).
L’uomo sapiens sapiens in teoria dovrebbe aver un intelletto più sviluppato rispetto ai precedenti 2.
Ma in certi casi è possibile che certi individui(come voi) non riescano a fare questo passaggio, restando sempre nell’ignoranza piu completa.
Quindi io mi dispiacerei non tanto per i contadini uccisi in Sud Africa, che direi non è di vostra competenza
ma più per il vostro poco intelletto, che aimè anni di scuola non è riuscita ad affinare.

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