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Costretti alla schiavitù: ecco la vera essenza dei Trattati dell'Unione Europea

by La Redazione
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Roma, 4 mar – I Trattati dell’Unione Europea condannano – in modo inconfutabile – l’Italia alla schiavitù. Fughiamo, una volta per tutte, ogni dubbio, confrontandolo con la nostra Costituzione. Ognuno può accedere a quelle pagine, ma chi, fra noi, le ha lette?
L’ultima moda dei gazzettieri italici oppone la sovranità nazionale alla democrazia. Sovranità e nazione sono sinonimi di totalitarismo, nazionalismo e di quelli che chiamano fascismi. Per capirci: questi sono gli stessi signori che sbattono, sui loro giornali, la bandiera dello Stato inesistente del Kekistan, spacciandola per neonazista. A costoro sfugge, dunque, il comma due del nostro primo articolo: “La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Il potere, nella democrazia italiana, spetta solo ai cittadini del Paese. Essi se ne avvalgono attraverso i propri rappresentati, eletti al Parlamento (articolo 48).
È così deplorevole, dunque, governarci, anziché farci governare? Chiediamoci, poi: quanti docenti insegnano ancora Educazione civica nelle scuole e quanti italiani conoscono, almeno, i princìpi fondamentali della Carta costituzionale?
Deragliamo di due decenni. Siamo nel 1992 e l’Italia firma il Trattato di Maastricht. La catena dello schiavo fa “clac”. Ci siamo appena consegnati – in tutta libertà – ai grandi gruppi finanziari internazionali. I carcerieri assicurano: le genti d’Europa sono unite e uguali. Meno di mezzo secolo di pace sbriga, così, millenni di sangue versato sul continente. Incantati, seguiamo i predoni come i topolini il pifferaio magico. Nessuno di noi visiona i documenti che ha sotto il naso. Viviamo la Penisola da turisti.
Per rispettare i parametri dell’Unione Europea privatizziamo i beni statali, frutto del sudore dei padri. Enel, Ferrovie (ancora pubbliche, nel 2018, in Francia e Germania), Italgel, Telecom Italia, Eni. Ancora: autostrade, Banca commerciale italiana, Credito italiano, Banca nazionale del lavoro. Ciliegina: nel 1993, il Presidente della Repubblica nomina, Carlo Azeglio Ciampi, Presidente del Consiglio dei ministri. Un banchiere guida il governo. “È indispensabile per salvare l’Italia”, dicono. Lo Stato sparisce, gli squali del capitale divorano il Paese, ma gli italiani son entusiasti: non dovranno più esibire il passaporto al confine.
È il terzo articolo – comma uno e due – del Trattato di Maastricht a imporci la genuflessione davanti a “un’economia di mercato aperta e in libera concorrenza”, mediante “la fissazione irrevocabile di tassi di cambio, che comportano l’introduzione di una moneta unica, l’Ecu”. Poi, euro.
A proposito di tale sistema, la nostra Costituzione (articolo 41, secondo comma) stabilisce che l’iniziativa economica non possa “svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla […] libertà, alla dignità umana”. Parliamone con gli innumerevoli giovani italiani, laureati e poliglotti, che lavorano – per 600 euro il mese – in aziende dislocate nei Paesi dell’Ue sull’orlo del collasso. E’ utilità sociale? Dignità, forse?
Non basta. Come l’Unione Europea garantisce la libertà appena accennata? Attraverso la vigilanza: “Il Consiglio sorveglia”, “La Commissione sorveglia”. Il verbo “sorvegliare” si ripete otto volte nel Trattato. Questo enorme controllo spalanca il terreno al Sistema europeo di banche centrali (Sebc) e alla Banca centrale europea, la Bce. Si tratta di un istituto cui il documento di Maastricht conferisce totale e assoluta sovranità. Nessuno – secondo l’articolo 107 del Trattato e il settimo del Protocollo – può fornire istruzioni all’organo, che opera come gli antichi despoti orientali. Le banche centrali di ogni nazione, infatti, devono agire “secondo gli indirizzi e le istruzioni della Bce” (Protocollo, capo III, articolo 14.3).
Vediamo, quindi, cosa dice la Costituzione in merito alla limitazione della sovranità. Essa è possibile (articolo 11) se l’Italia non è subordinata ad altre nazioni e solo in caso di guerra, situazione che il Paese “ripudia”. Lo scopo della restrizione è la formazione di un ordinamento internazionale – in specie: l’Onu – che consegua una pace fondata sulla giustizia. Tuttavia, l’articolo 78 prevede che il Parlamento possa “deliberare lo stato di guerra”. La contraddizione è palese, ma un aspetto è chiarissimo: il nostro Stato deve sempre trovarsi in condizione di parità con gli altri.
Il Trattato di Maastricht, quindi, vuole la “pace e giustizia fra la Nazioni” (articolo 11 della Costituzione italiana) o la spoliazione del nostro glorioso patrimonio pubblico, come le spoglie dei nemici vinti, che i sovrani di Roma depositavano nel tempio di Giove Feretrio?
Ci fossimo informati, avremmo evitato il disastro. Impariamo dalla nostra negligenza. I signori che minacciano crolli in caso di liberazione dalle catene sono gli stessi che ci promisero la felicità, saccheggiando il Paese. Ci siamo fatti togliere la nostra terra, i giovani fuggono, un contratto a tempo indeterminato è un miraggio, una casa di proprietà nemmeno a parlane. Quali crolli, dunque? È impossibile sprofondare oltre.
Igor Buric
Giancarlo Cavazzini

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9 comments

Noel Gallagher 4 Marzo 2018 - 10:11

Vergogna per chi ci ha svenduti.
Craxi , socialista ma anche vero sovranista , si rivolta nella tomba.

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angelo papa 4 Marzo 2018 - 10:59

Inanzi tutto complimenti per l’articolo, io ricordo che al referendum non mi fidai e feci bene e oggi sono andato alle urne sorridendo e felicemente ho votato l’unica possibile alternativa a questo scatafascio, e ancor più felice di aver fatto leggere il programma ad altre persone che hanno capito….la tartaruga va piano ma va lontano (speriamo).

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Tony 4 Marzo 2018 - 11:52

….perché non seguite i ”consigli” di confindustria? Che tramite i suoi mezzi di ”informazione” (radio ecc) esalta la libera vendita del patrimonio italiano in nome del libero mercato, della globalizzazione (ascoltate il ”plurilaureato” ,in asinite, Giannino)…L’Italia è in svendita: gli usurai l’hanno messa sul mercato ”libero”…

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Tony 4 Marzo 2018 - 12:05

…non è una scelta di Tramp….ma una scelta del ”deep state” ……dando la possibilità al ”presidente” di farsi bello..Ogni tanto lasciano il guinzaglio lungo per loro utilità… Vedremo, esattamente, dove porterà. tale loro decisione; sicuramente ad un aumento di guadagni,in Europa, della Cina , la quale ha forti possibilità di pressione sugli USA grazie al possesso di gran parte del debio US ….

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Paola 4 Marzo 2018 - 3:06

Questo articolo è derilante e infondato.

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Maurizio 4 Marzo 2018 - 11:53

Di delirante ci sei tu

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Costretti alla schiavitù: ecco la vera essenza dei Trattati dell'Unione Europea | NUTesla | The Informant 4 Marzo 2018 - 4:00

[…] Author: Il Primato Nazionale […]

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COSTRETTI ALLA SCHIAVITÙ: LA VERA ESSENZA DEI TRATTATI DELL’UNIONE EUROPEA – Stopeuro 4 Marzo 2018 - 8:46

[…] via Il Primato Nazionale […]

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Raffo 4 Marzo 2018 - 10:31

Articolo inattaccabile , da opporre ai sinistrati mentali che hanno ridotto l’Italia serva e schiava , cosi come siamo noi servi e schiavi della indegna burocrazia europea, che pontifica minchiate a vanvera…… certo stanno bene i parassiti europei con i loro stipendi da 10 mila euro al mese……a crescere naturalmente………. Bastardi vergognosi che ci hanno relegato ad una esistenza indegna , fra feccia africana e il lordume asociale………. Certamente siamo liberi di essere servi della gleba, manca solo il ritorno dello ius primae noctis e poi siamo all’apice della dittatura radical chic……….nel frattempo la sederona merkel ha ricevuto per la quarta volta il mandato a governare il suolo tedesco…….. Democrazia????? Dittatura bella e buona. Solo che i coglioni e beoni tedeschi non se ne sono accorti……….così come i giornali e le televisioni tedesche tacciono vergognosamente stupri e atti criminali perpetrati dalla feccia straniera , spesso islamico e magrebina……..questa è l’Europa della merkel, dei macron,delle merde sorosiane……..possano andarsene tutti……. in Africa ovviamente.

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