
L’indagine è partita un anno fa dalla denuncia della terza figlia della 60enne, mamma della ragazza appena maggiorenne obbligata a prostituirsi. L’inchiesta è stata condotta, anche con intercettazioni, dalla Squadra mobile. Gli arrestati sono accusati di associazione a delinquere finalizzata al reclutamento, induzione e favoreggiamento della prostituzione. Per fare guadagnare più soldi alle prostitute, la donna obbligava le ragazze ad assecondare i clienti su ogni richiesta e ad avere rapporti sessuali non protetti. Ma il catalogo degli orrori non finisce qui: la banda ha fatto “lavorare” su strada anche una ragazza al settimo mese di gravidanza. Parte dei guadagni venivano inviati in Romania mentre altri erano investiti in gioielli. La donna a capo dell’organizzazione, come detto, era solita spendere una grande parte dei ricavi di questo giro sordido nelle slot machine.
Roberto Derta