Home » Ci sono un trans spagnolo, il tuo pene e la guerra fredda (ma non è una barzelletta)

Ci sono un trans spagnolo, il tuo pene e la guerra fredda (ma non è una barzelletta)

by Adriano Scianca
0 commento

Roma, 30 giu – Avete un pene? Avete una vagina? Quale che sia la risposta che vi riguarda, dovete sapere che essa è stata decisa durante la guerra fredda. Sì, a quanto pare Nixon, a un certo punto, tra la guerra in Vietnam e lo scandalo Watergate, ha trovato il tempo di decidere se tutti noi siamo maschi o femmine. Ecco, sostenere una roba simile è probabilmente ragione sufficiente per causare un Tso. C’è chi crede di essere Napoleone e chi ritiene che il sesso delle persone sia stato deciso sotto la guerra fredda. Entrambi devono essere seguiti a fondo. Per qualche bizzarro motivo, tuttavia, la nostra società lascia in libertà gli individui del secondo tipo e dà loro, anzi, una tribuna autorevole per spandere i propri deliri. È il caso di Beatriz Preciado, oggi meglio noto come Paul Preciado, filosofo transessuale spagnolo, già noto per un “Matrimonio eco sessuale con il mare” e per l’immortale capolavoro “Terrore anale” (sopra, in una foto che esprime chiaramente le sue condizioni mentali). Ora, su Libération, la vediamo in grande forma con un pezzo sulla rivoluzione “transfemminista” (ovviamente tradotto e ripreso in Italia da Internazionale).

Un pezzo in cui possiamo leggere: “Così come i paesi africani sono stati inventati dagli accordi coloniali tra gli imperi del diciannovesimo secolo, la forma e la funzione dei nostri organi cosiddetti sessuali sono il risultato di accordi sottoscritti dalla comunità scientifica nordamericana all’epoca della guerra fredda, con l’obiettivo di mantenere i privilegi del patriarcato e l’organizzazione sociale della riproduzione eterosessuale”. No, non ridete, la questione è seria. C’è stato un grande complotto per dividere l’umanità in maschi e femmine, capite? Un complotto a cui evidentemente ha partecipato anche l’evoluzione, la natura, Dio, o chiunque voi riteniate abbia deciso che la specie umana si riproduca per via sessuata. Ma per Preciado, è tutto più recente. I responsabili di questa inenarrabile violenza sulla sessualità umana sono stati, in particolar modo, due pediatri: “John Money e Andrea Prader”. Alt: fermi tutti. John Money? Quel John Money? Ma sì, proprio lui, il campione della “riassegnazione sessuale”, il carnefice dei fratelli Reimer, quello che decise di allevare un bambino come una femminuccia, convinto che fosse la cultura e non la natura a stabilire il genere degli esseri umani. Ora Preciado lancia il contrordine: le tesi di Money erano ancora troppo poco (in fondo far sì che un bambino diventi una bambina vuol dire comunque tener ferma la divisione tra maschi e femmine, anche se svuotata di senso). Adesso bisogna proprio abolire le distinzioni.

Maschi e femmine non esistono: “La differenza genitale maschile-femminile è in realtà un’estetica (un insieme di forme giudicate in base a una scala di valori) arbitraria e storicamente sopravvalutata, secondo la quale l’essere umano ha solo due possibilità: pene penetrante o vagina penetrata. Siamo sottoposti a un kitsch pornoscientifico, ovvero alla standardizzazione della forma del corpo umano secondo criteri d’estetica genitale eterocentrati”. E se qualcuno pensa che le anomalie sessuali siano delle malattie, si sbaglia di grosso. Reggetevi forte: “A essere malato è semmai il regime binario di sesso-genere. Non i corpi chiamati intersessuali. Il prezzo della vostra normalità sessuale è il nostro ‘intersessualicidio’. La sola cura della quale abbiamo bisogno è un cambiamento di paradigma. Come ci ha insegnato la storia, la differenza di sesso e di genere garantisce il mantenimento dell’insieme dei privilegi patriarcali ed eterosessuali”. Certo, Preciado, certo. Ora infili questa speciale camicia e non si preoccupi, nessuno le farà del male.

Adriano Scianca

You may also like

Commenta

Redazione

Chi Siamo

Il Primato Nazionale plurisettimanale online indipendente;

Newsletter

Iscriviti alla newsletter



© Copyright 2023 Il Primato Nazionale – Tutti i diritti riservati