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A nessuno frega nulla dell’antifascismo: il sondaggio che umilia il corteo di sabato

by Stelio Fergola
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Roma, 6 mar – Un sondaggio sull’antifascismo evidenzia per l’ennesima volta – caso mai ce ne fosse bisogno – la lontananza della sinistra dagli italiani e dai loro problemi quotidiani. Non solo, urla con senso di giustizia la totale dissociazione del popolo verso il più grande dei comandamenti di regime.

Sondaggio “contro” l’antifascismo: i numeri

È giusto chiamarlo così, il sondaggio Swg riportato da Libero che si rivela essere “contro” l’antifascismo. Questo sebbene non sia partito – come tutte le analisi statistiche – non certo da un colore politico ma eminentemente sondaggistico. Cosa pensano gli italiani dei cortei tutti baci e abbracci contro la “vergogna” di ciò che è accaduto al Michelangiolo, ovviamente sempre opera dei cattivissimi attivisti “fasci”, in luogo di aggressioni precedenti ai fatti di cui nessuno sembra interessarsi? La distanza tra i diktat di regime e ciò che pensa la gente è quella che emerge di più. Le domande, poste tra l’1 e il 3 marzo, danno luogo a risposte imbarazzanti per i dem: per il 57% degli interpellati (circa 800 intervistati), infatti, i docenti “dovrebbero completamente astenersi dall’esprimere pubblicamente qualsiasi valutazione politica”. E per rincarare la dose, l’82% del campione ritiene che si debba far conoscere la tragedia delle foibe. Unico momento buio è rappresentato dal 68% che pensa si debbano insegnare i valori dell’antifascismo”.

Cari presidi, siete lontani dalla realtà e dalla giustizia

I presidi che fanno la voce grossa “insegnando” una posizione politica e vantandosene come se stessero in trincea contro chissà quale oppressore inesistente, insomma, prendono una bella sberla in faccia. Un altro dato, un altro schiaffo: il 52% degli interpellati pensa che manifestazione sia una “strumentalizzazione politica di quanto accaduto nelle scorse settimane” questo sebbene una percentuale simile affermi che sarebbe stato un “modo democratico di esprimere i valori dell’antifascismo”. Una quasi parità, circa il 48% degli interpellati, l’ha ritenuta però una “manifestazione divisiva che alimenterà ulteriormente lo scontro tra gruppi di destra e gruppi di sinistra”.

C’è ancora della confusione, ma una confusione che va anche contro chi, come voi, cari dirigenti scolastici, pensa di insegnare valori totalitari essendone sulla carta i primi critici. La vostra ipocrisia, prima di ogni altra cosa, emerge e non riesce ad essere nascosta sotto la sabbia. Con un risultato storico che sotto banco si conferma costantemente: la lontananza degli italiani dagli slogan di regime, nonostante decenni di propaganda degna del più estremo dei contesti totalitari verso cui i cosiddetti “democratici” si affannano tanto a sentirsi superiori.

Stelio Fergola

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