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Africa, ecco come la Liberia vuole ritrattare gli accordi con le società minerarie

by La Redazione
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Liberia concessioni minerarie

Roma, 3 dic –  L’elezione avvenuta il 14 Novembre del presidente della Liberia per certi versi puo’ considerarsi un successo non solo per la piccola nazione africana ma anche per l’Africa. Mentrein in altre aree del continente sono avvenuti colpi di Stato o accuse di frode elettorale, in Liberia la vittoria di Joseph Boakai è avvenuta in maniera pacifica, visto che il candidato sconfitto, l’ex presidente George Weah, ha passato le consegne al neo eletto presidente Boakai in maniera del tutto ordinaria.

Liberia, le elezioni e il futuro delle concessioni minerarie

Dopo la vittoria pero’ per Boakai è iniziato il difficile lavoro di risolvere i tanti problemi che affliggono uno Stato africano dove i tassi di povertà sono ancora elevati, ma bisogna dire che le iniziative in tal senso non sono mancate. In una intervista rilasciata di recente, Boakai ha dichiarato di voler rivedere tutte le concessioni rilasciate alle compagnie minerarie per ottenere migliori condizioni, così da reperire piu’ risorse che possano aiutare il Paese a ridurre i tassi di povertà. A tale proposito c’è da dire che in Liberia esistono importanti depositi di diamanti nonchè giacimenti d’oro e di ferro, ma fino ad ora il paese ha tratto pochi vantaggi da essi. Dunque il presidente sospetta che le società minerarie operanti nel paese, tra le quali spiccano l’indiana ArcelorMIttal e la cinese Bao Chico Resources, abbiano avuto condizioni molto generose a scapito dell’erario liberiano.

Un progetto ancora embrionale

Al momento questo processo di revisione è nelle fasi iniziali, quindi non si sa se e come queste concessioni verranno riviste. Ma non si tratta di fenomeno isolato, visto che anche altri Paesi africani stanno rialzando la testa e dimostrando che non sono disposti ad essere sfruttati da società minerarie senza troppi scrupoli. Tra questi c’e’ la Repubblica Democratica del Congo, la quale di recente ha deciso di rivedere i contratti firmati con le società cinesi per l’estrazione del cobalto e altri minerali necessari per la transizione verde al fine di ottenere anche in questo caso condizioni migliori.

Giuseppe De Santis

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