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Alle buffonate della Cgil non crede più nessuno: ogni giorno 121 tesserati lasciano

by Stelio Fergola
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Cgil abbandono tesserati

Roma, 15 sett – Alla Cgil non crede più nessuno, manco i suoi tesserati. Che sono sempre meno, stando a quanto riporta il Giornale, per un “calo demografico” ormai imbarazzante per quello che – in teoria – è il più grande sindacato italiano.

Cgil, i tesserati abbandonano in massa: 121 in meno ogni giorno

Sono 121 iscritti al giorno quelli che lasciano la Cgil essendo stati tesserati. Almeno, questa è la media evidenziata dai dati ufficiali. C’è chi scherza amaramente sulla questione e parla di “effetto Landini”. Noi diremmo effetto Cgil perché la Cgil non è mai stato qualcosa di sostanzialmente diverso da questo. Forse di meno imbarazzante, anche perché i livelli attuali sono da circo equestre, tra antifascismo da operetta e altre scempiaggini. Quello sì. Comunque, la questione in numeri si traduce così: nel 2019 la Cgil aveva 5 milioni e 346.71 iscritti. Alla fine fine dicembre 2022 sono diventati 5milioni e 168.924. Dunque, come viene riportato, un saldo negativo di 177mila iscritti persi in 4 anni. Una diaspora di lavoratori evidentemente stanchi di non essere rappresentati da nessuno, men che meno da un istituzione che non fa altro che sposare le cause del pensiero dominante, sempre e comunque. Siano esse politiche, economiche o addirittura di natura migratoria.

Chi è causa del suo mal pianga sé stesso

I selfie con Mario Draghi, la mancata contestazione di regole che hanno distrutto i lavoratori durante il Covid, le figuracce di licenziare collaboratori dello stesso sindacato con il Jobs Act che ufficialmente si contesta. Le bufffonate e le ipocrisie sono troppe. Le comunicazioni poco furbe ancora peggio (uno può anche stringere con Draghi ma evita di evidenziarlo, siamo sempre lì). E alla lunga conta la ciccia. Quella che manca se non difendi i lavoratori, e di cui i lavoratori, guarda un po’ che strano, possono anche accorgersi. Prendendoti per quello che sei: un attore commediante. Con la differenza che qui non ride nessuno. Di questo passo, al prossimo corteo antifascista, bisognerà elargire grosse mance per le comparse, allo scopo dare una parvenza di realtà, caro Landini.

Stelio Fergola

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