Roma, 2 dic – A quanti episodi di mancato rispetto delle regole, se non di esplicita delinquenza, assistiamo ogni giorno, tanto nelle grandi cittร quanto nei piccoli paesi? Quanti di essi vengono da noi stessi stigmatizzati o, meglio, denunciati? Quanti invece ne tolleriamo, perchรฉ cosรฌ fan tutti o perchรฉ si ha paura? Quanto ci costano il disordine e lโillegalitร , in termini economici e ancor di piรน sociali?
Sui bus urbani delle grandi cittร , nonchรฉ nel trasporto su rotaia, sono sempre piรน numerosi i casi di passeggeri che viaggiano โ anche quotidianamente โ sprovvisti di regolare titolo di viaggio. Italiani o โ piรน spesso โ stranieri, nessuno batte ciglio. Una truffa legittimata, di cui fanno le spese ovviamente i cittadini in regola che, a causa delle minori entrate nelle casse dei gestori del servizio, devono accontentarsi di mezzi vecchi e sporchi e, neanche a dirlo, spesso in ritardo.
Lo spaccio di droga รจ una realtร che i cittadini โ delle grandi cittร ma soprattutto dei piccoli centri โ conoscono benissimo. Luoghi, modalitร e responsabili: tutti โ o quasi โ sanno tutto, ma chissร come mai gli spacciatori rimangono sempre al loro posto, nelle zone universitarie e davanti alle scuole, nelle periferie e nei luoghi di ritrovo degli adolescenti. Presi, sono immediatamente rilasciati; messi dietro le sbarre, puntuale arriva un decreto svuotacarceri; espulsi, restano comunque in territorio nazionale. Tutto ciรฒ ha conseguenze sociali devastanti: i venditori di morte portano i nostri ragazzi al suicidio assistito; stipendi e risparmi delle famiglie vengono generosamente devoluti alla criminalitร organizzata, la stessa che ci fa schifo nellโanniversario della strage di via DโAmelio ma alle cui casse non abbiamo alcuna remora a contribuire; passeggiare liberamente e spensieratamente nei luoghi occupati da criminali e tossicodipendenti, anche in zone piuttosto centrali di grandi cittร turistiche (piazza Verdi a Bologna, tanto per fare un esempio) รจ diventato proibitivo. Dei paladini della legalizzazione meglio non occuparsi, perchรฉ le loro ideologie di morte occupano il dibattito politico ormai da tempo e, pur timorosi che le loro orride trame possano un giorno realizzarsi, confidiamo nel fatto che il loro misero 2% non possa al momento permettere loro di nuocere alla nostra societร . A preoccuparci sono i buonisti che quasi giustificano lo spaccio da parte della delinquenza immigrata perchรฉ a farlo non sono soltanto gli stranieri. Ma รจ cosรฌ difficile dire: rimandiamo a casa a calci in culo i venditori di morte e mettiamo dietro le sbarre per lungo tempo i nostri connazionali?
Conosciamo benissimo chi vende abusivamente alcolici nelle piazze dei grandi centri, ma non solo non denunciamo, bensรฌ avalliamo il sistema. A perderci, come sempre, รจ il lavoratore onesto, il titolare di bar o locali cui questi delinquenti fanno concorrenza sleale. Se tutte le birre che acquistiamo dagli abusivi venissero acquistate invece nei bar, quanto guadagnerebbe un padre di famiglia onesto che magari fa anche fatica ad arrivare a fine mese? Scommettiamo che potrebbe perfino assumere un dipendente in piรน?
Abbiamo perfetta coscienza di quanto ci costi il lavoro nero (che il piรน delle volte รจ anche sottopagato) e delle situazioni in cui si verifica, ma invece di denunciarlo, il piรน delle volte โ certo per disperazione โ ci pieghiamo alla sua logica. Se รจ chiaro che il lavoro nero รจ una piaga cui lo Stato deve opporsi con forza, รจ chiaro pure che, oltre ai costi che comporta la tolleranza verso il lavoro irregolare, occorre sapersi rendere conto e porre rimedio ai costi del lavoro in regola, ancora troppo oneroso per gli imprenditori.
Veniamo infine a due casi di estrema attualitร e gravitร : gli abusi edilizi e lโevasione fiscale. Il costo di questi reati, sia in termini economici che socio-culturali che ambientali, รจ altissimo e noto a tutti. Non sarร forzato parlare di una delinquenza istituzionale per queste due tipologie di reato: di condoni edilizi e/o fiscali sono responsabili partiti e coalizioni di qualsiasi colore politico e di diverse fasi della nostra storia repubblicana. Il condono รจ uno strumento che, se utilizzato una tantum e allโinterno di un disegno politico piรน ampio che sappia individuare le cause degli abusi e porvi rimedio, puรฒ risultare efficace, per quanto ugualmente nocivo esso rimanga. Oltre ai condoni reali, non ci si puรฒ dimenticare di quegli amministratori i quali, specie al Sud, hanno fatto proprio il proverbio secondo il quale โocchio non vede, cuore non duoleโ. Che il cuore possa anche dolere lo abbiamo poi drammaticamente compreso in occasione della tragedia di Casteldaccia, costata la vita a nove persone che si trovavano in una villa abusiva nellโambito dellโondata di maltempo che ha colpito la Sicilia nelle scorse settimane. Per gli abusi edilizi รจ difficile tirare in ballo un qualsiasi principio di buonsenso: gli edifici abusivi, soprattutto al Sud, raramente sono prime case; piรน spesso, sono seconde o terze case, magari villette โcon vista mareโ o eleganti abitazioni di campagna costruite a pochi passi dagli alvei fluviali. Qui i condoni e le ordinanze mai eseguite fanno schifo sempre e comunque: il costo โ lo abbiamo ormai imparato โ lo si puรฒ pagare persino in termini di vite umane. In piรน, se i condoni si moltiplicano, sโingenera nei cittadini lโidea che alla fin fine una bella villa al mare abusiva la si possa anche costruire, tanto prima o poi arriverร un altro condono. Radere al suolo questi scempi diventa quindi ogni giorno piรน difficile, perchรฉ chiunque se ne assumesse โ giustamente โ lโimpegno politico, non riceverebbe la legittimazione popolare per farlo: pur di non perdere voti, persino i paladini dellโonestร del M5S, nella loro campagna elettorale in Sicilia, hanno dovuto teorizzare lโabusivismo di necessitร . Un condono fiscale, purchรฉ sempre una tantum, potrebbe risultare piรน comprensibile, se solo se ne eliminassero le cause e se la misura non si replicasse ad libitum ad ogni cambio di governo. Buona parte dei cittadini non evade per il gusto di farlo, quanto perchรฉ ne รจ costretta. Condonare e basta significa rinunciare a diversi miliardi di gettito oltre che essere irresponsabili. Se i cittadini non pagano perchรฉ la pressione fiscale รจ elevata, la soluzione non รจ il condono, ma lโabbassamento del cuneo fiscale gravante su cittadini e imprese e pene severissime per gli evasori. Il solo condono รจ una pseudosoluzione che passa sopra gli effetti di un fenomeno e non agisce sulle sue cause. Oltretutto, come giร osservato per i condoni edilizi, non si puรฒ far credere al cittadino che sia piรน comodo non pagare perchรฉ tanto poi puntuale arriverร una sanatoria e si eviterร di pagare le tasse che invece i cittadini onesti continuano a pagare per garantire servizi e redistribuzione di ricchezza anche per chi delinque.
Il mancato rispetto delle regole, in misura piรน o meno sostenuta, produce costi enormi sia per le casse dello Stato e dei privati sia in termini socio-culturali. Lo Stato โ come il singolo cittadino โ non puรฒ permettersi pertanto di rimanere lassista o inadempiente di fronte allโillegalitร , piccola o grande che sia. ร essenziale per la rinascita e la rivoluzione che sogniamo per lโItalia.
Giuseppe Scialabba
Fra abusi e condoni: se il vero problema รจ la delinquenza istituzionale
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