Questo articolo, che tratta dell’annoso problema sul rapporto tra uomini e animali, è stato pubblicato sul Primato Nazionale di agosto 2018
Quante volte, scorrendo le schermate dei social, o ascoltando i discorsi di entusiasti padroni di cani o altri animali domestici, avete letto o sentito pronunciare le frasi: «gli animali sono migliori degli uomini», «più conosco gli uomini e più amo gli animali»? Questi commenti sono spesso espressi da persone amareggiate dalle relazioni umane, che dopo una vita di delusioni finiscono con il vedere in una bestiola l’interlocutore ideale. Del resto, chi meglio di un essere senza dono della parola – e quindi incapace di contraddittorio – può prestarsi al lenimento di un handicap sociale? L’animale domestico è una creatura totalmente dipendente dalle cure umane, fagocitata nella sfera affettiva del padrone a tal punto da costituire un rapporto privo di gelosie e ansie da tradimento. Il proprietario tende a riversare sull’animale le proiezioni e le frustrazioni della propria esistenza, trasformandolo nel proprio alter ego, attribuendogli sentimenti, pensieri, moralità di tipo umano. Gli vengono dedicate attenzioni costose ed eccessive, un insulto nei confronti delle persone che non possono permettersi nemmeno una frazione degli agi riservati a queste bestie. Spesso questi atteggiamenti vengono rivendicati istericamente attraverso l’uso dei social, mostrando il consueto scollamento patologico dalla realtà a cui siamo ormai abituati.
Animali e uomini: amore o psicosi?
Il celebre zoologo ed etologo Konrad Lorenz, nel suo E l’uomo incontrò il cane, ha scritto che chi sottrae il proprio amore agli uomini per darlo a un animale, rifugiandosi in un rapporto di comodo, compie «un atto di ripugnante perversione sociale». Questo tipo di rapporto, infatti, non rappresenta altro che una dimensione di supplenza delle relazioni umane. È una psicosi che infantilisce tutti i processi mentali, un gesto di rifiuto delle proprie responsabilità nei confronti del prossimo, con il quale si è solo capaci di porsi in modo vittimistico.
Questo tipo di rapporto
non rappresenta altro
che una dimensione
di supplenza
delle relazioni umane
Chi vi scrive ha posseduto animali domestici, tra cui anche cani, per tutta la vita, e prova tutt’altro che aridità e cinico distacco nell’accostarsi ad essi. Ma è anche cresciuta in una dimensione rurale dove il rispetto per gli animali e i cicli della natura imponevano l’esistenza di due comparti ben distinti, l’umano e il bestiale, e dove iniziava uno, finiva l’altro.
Due film illuminanti
Le estreme conseguenze dell’umanizzazione del mondo animale ce le ha mostrate W. Herzog nel film documentario Grizzly Man, una raffinata critica di queste derive di antropomorfizzazione e di ricerca di empatia nei confronti della natura incorrotta. Il protagonista, nel patetico tentativo di superare l’invisibile linea che separa l’essere civilizzato dalla fiera, finisce sbranato dagli orsi. C’è da rilevare una stretta connessione anche tra questo atteggiamento e la moderna spinta pseudo-naturalistica alla cosiddetta «fuga dalla civiltà»: una visione cialtronesca in cui la natura viene semplificata, resa gentile e accogliente, un salotto per disagiati in fuga, l’ennesima sfumatura del mito del «buon selvaggio», qui applicata all’ambiente incontaminato. Come nella pellicola Into the wild, tratta da una storia vera, nella quale il protagonista si ritira nella natura selvaggia per fuggire dalla società nella quale stenta a inserirsi. Questa evasione si trasformerà in una trappola mortale, impietosa con chi si improvvisa esploratore in una terra di cui si ignorano regole e insidie. Chissà se il protagonista, un attimo prima di morire, si sia infine reso conto che i boschi dell’Alaska non sono la cameretta in cui nascondersi quando la vita ti regala solo ingiustizie.
Cristina Gauri
10 comments
Ottimo. Magari si poteva estendere la critica ad un certo animalismo “nazi” tipo Savitri Devi e il suo pessimo “Impeachment of Man”.
Anche psicologa! Virtù come se piovessero
Ottimo post sul blog. I sicuramente apprezzare questo sito.
Grazie! Maramures Grazie, buona giornata!
Quindi sostanzialmente Io ho difficoltà sociali quindi dormo col gatto. e tu non sei scossa dal fatto di aver ucciso centinaia di animali tanto da essere stata costretta a creare un distacco. Anch’io se vedessi morire continuamente gli animali che coccolo scriverei questo articolo alla fine. Mi dispiace per te.
Una critica la vorrei riservare ad alcune cose fuori luogo che hai scritto, perché sei i miei gatti mangiano più di quanto si possa permettere un senzatetto non è un insulto alla gente povera, o almeno non più degli agi che tu concedi a te stessa, del cibo che butti o degli sprechi d’acqua che fai. Semmai è un insulto il tuo aver deliberatamente ridicolizzato un giovane ragazzo morto.
ho sentito persone chiamare il cane vieni da mamma, dei mostri di persone
Concrdo in pieno con l’articolo, troppa gente equipara il rapporto animale uomo con il rapporto genitore figlio….non portando rispetto al dolore che un genitore proverebbe alla perdita di un figlio che troppo spesso è talmente dolorosa e traumatica dal comprometterne l’esistenza intera senza più riprendersi……questa deriva va fermata
Il gatto non un problema, la sua natura lo rende silenzioso, non pericoloso e molto intelligente, purtroppo il cane e’ un vero problema di rumore, aggressioni e cacca sparsa sulle strade/marciapiedi, oltre ad essere purtroppo la nuava malattia sociale post 2000. QUando io ero piccolo non c’erano cani in condominio e nel paese (3000 persone) se ne contavano 3, discretamente silenziosi, nessuno sapeva che esistevano pitbul, amstaf o rottweiler, la situazione oggi e’ degenerata, per fortuna i Musulmani e Cinesi ci sostiuiranno cosi’ ci sbarazziamo in una volta sola dei cani e della gente che invece di fare famiglia riproducendosi, fa famiglia andando da canili ed allevamenti…
embedded …..il problema non e’ il cane ,animale utile e prezioso …basti pensare agli innumerevoli utilizzi di questo .PREZIOSO animale…pet therapy-cani soccorso terremoti/valanghe/dispersi-cani guida per ciechi-cani utilizzati dalle forze dell’ordine-cani semplicemente da compagnia spesso di persone anziane – etc etc …….PS- la gente si riproduce lo stesso e fa’ una famigli se ha un lavoro stabile….e puo’ avere anche un cane……ahahahah IL LAVORO – LA STABILITA’ ECONOMICA sono quelle le cose fondamentali per crearsi una famiglia….cosa c’entrano i cani….quante sciocchezze IN QUESTO POST..!!!!
NON CONDIVIDO .articolo inutile e fazioso e anche presuntuoso ,sicuramente antianimalista.e scritto da persona che forse odia i cani….e loro proprietari.o cmq scritto con molta , troppa superficialita’…citando Konrad Lorenz, come se fosse l’unico portatore di verita’……….CHI AMA GLI ANIMALI NON E’ DETTO CHE NON AMA ANCHE LE PERSONE…..AHAHAHAHA QUANTE SCIOCCHEZZE E PREGIUDIZI….POST proprio PESSIMO !!!!!
dimenticavo…… zoologo ed etologo Konrad Lorenz……noto NAZISTA……e con questo HO DETTO TUTTO…..!!!!! LUI PARLAVA DI PERVERSIONE….???????…AHAAHHAHAHAHAHA ……….