Roma, 22 dic – Le famiglie italiane in difficoltà non vanno aiutate. O meglio, mai metterle in primo piano rispetto ai clandestini. Vietato volere più bene a chi si sente più vicino. A questo punto, per il futuro, deduciamo – provocatoriamente – che sarà vietato volere più bene ai propri genitori che a persone sconosciute. Questo pare il messaggio – in prospettiva – del “Nodo antidiscriminazione” del Comune di Asti contro un’iniziativa promossa da FdI sul posto.
Aiutare le famiglie italiane in difficoltà? È razzista
Come riporta Tgcom24, FdI promuove un’iniziativa che si dichiara a favore delle famiglie italiane in difficoltà. A reagire, però, è il “Nodo antidiscriminazione del Comune di Asti”, attivo nel 2017, che boccia l’iniziativa considerandola fonte di differenze inaccettabili e, in buona sostanza, razziste. La risposta del partito, peraltro, è piuttosto blanda: “La nostra iniziativa non è né provocatoria né discriminatoria, bensì ha l’obiettivo di aiutare i nostri connazionali più deboli e dimenticati, le famiglie che vivono al di sotto della soglia di povertà, e, proviamo, nel nostro piccolo, ad aiutare con azioni concrete i cittadini in difficoltà che stanno soffrendo”. Il coordinatore Luigi Giacomini addirittura pare quasi fare marcia indietro: “L’idea non è quella di discriminare nessuno, anzi. L’iniziativa è rivolta a chi è tracciato all’anagrafe, indipendentemente dall’origine o dall’etnia. Cioè a quella fascia di persone che non rientra nella definizione di profughi, una categoria che è già aiutata da tante associazioni”. E sul profugo che chiedesse aiuto, aggiunge: “Se avesse davvero bisogno e non avesse trovato l’aiuto di nessuno, lo accoglieremmo a braccia aperte”.
Il “Nodo antidiscriminazione”
Quanto al “Nodo antidiscriminazione”, esso nasce nel dicembre del 2017. E tra i maggiori promotori c’è Monica Cerutti consigliere regionale del Piemonte, con un passato nei Democratici di Sinistra, dal 2014 al 2019 el 2014 al giugno del 2019 sono stata “assessore regionale in Piemonte con delega alle Pari Opportunità, Diritti Civili, Diritto allo Studio, Politiche giovanili, Immigrazione”, come si legge dal suo sito ufficiale. Insomma, sul profilo del “Nodo” non sembrano esserci molti dubbi. Al netto del fatto che il sindaco della cittadina, Maurizio Rasero, sia di Forza Italia.
Alberto Celletti
4 comments
M.Cerutti e personaggi al par suo, considerato il loro disgusto, possono tranquillamente e liberamente menare le tolle dal territorio nazionale e così facendo prendere pure atto di come trattano gli immigrati all’ estero… troveranno sorprese non da poco e finiranno di cianciare per sempre. Tutti scemi gli altri e solo loro cime sociali?
Intanto, visto e considerato che dobbiamo succcarceli, prendano atto che, sino a prova del contrario, parecchi foresti, tantissimi, fanno furbescamente quello che vogliono (in barba alla burocrazia che ha asfissiato gli italiani), qui in Italia, rendendo il mercato marginale d’ accesso al lavoro praticamente impossibile ai nostri connazionali.
[…] Leggi la notizia su Il Primato Nazionale Precedente […]
questo tipo di polemiche e discorsi…
di questi tempi,non fanno altro che arroccare su posizioni ulteriormente
difensive la popolazione.
e questo unito all’innegabile arroganza e prepotenza di moltissimi immigrati che finiscono regolarmente sui giornali per le loro intemperanze,
spingerà sempre più gente nella precisa direzione che il nodo antidiscriminazione vorrebbe impedire.
questo è quanto.
personalmente da sempre penso che ognuno deve restarsene a casa propria,andando all’estero esclusivamente in ferie:
oppure emigrare ma solo PORTANDO competenze,ricchezza,investimenti ecc
e solo se la volontà è quella di INTEGRARSI fino ad essere invisibili,
nel paese di adozione…e far parlare di sè solo in bene.
siccome nessuno o quasi degli immigrati che ci stanno invadendo ragiona in questo modo,
da neutrale che ero adesso sono diventato fortemente ostile ad ogni integrazione e ogni aiuto,
quindi aiuto solo (in qualsiasi modo)
e soltanto i MIEI concittadini:
e decido io quali sono,NON la politica e nemmeno la cultura mainstream.
Giusto iniziare a tutelare italiani in difficoltà, la sinistra è una malattia.