Roma, 1 giu – Nessuno vuola una guerra tra Nato e Russia, scrive Joe Biden in persona sulle colonne del New York Times. E il politologo Ian Bremmer la “legge” in modo molto pratico: Washington non può impegnarsi a lungo.

“Non vogliamo guerra tra Nato e Russia”. Ecco le parole di Biden

Ecco un estratto dell’editoriale scritto dal presidente americano Joe Biden sulle colonne del New York Times: “Non cerchiamo una guerra tra Nato e Russia. Per quanto non sia d’accordo con Putin e trovi le sue azioni un oltraggio, gli Stati Uniti non cercheranno di portare a termine la sua cacciata a Mosca. Finché gli Stati Uniti o i nostri alleati non saranno attaccati, non saremo direttamente coinvolti in questo conflitto, né inviando truppe americane a combattere in Ucraina né attaccando le forze russe. Non stiamo incoraggiando o consentendo all’Ucraina di colpire oltre i suoi confini. Non vogliamo prolungare la guerra solo per infliggere dolore alla Russia”.

Forse l’estratto decisivo e più forte, perché nel resto dell’articolo il presidente rafforza gli elementi di “continuità” al sostegno verso l’Ucraina, sia di tipo militare che di altro genere (“continueremo a inviare armi”, e “continueremo la cooperazione sulle sanzioni alla Russia”). Ma il passaggio indicato lascia trasparire quanto meno una battuta d’arresto. Anche nel finale dell’intervento, Biden si concentra sulla dissuasione dalla paura nucleare (“al momento non abbiamo alcuna indicazione sul fatto la Russia abbia intenzione di usare armi nucleari in Ucraina, anche se la retorica occasionale della Russia per scuotere la sciabola nucleare è di per sé pericolosa ed estremamente irresponsabile”). C’è della sostanza? Secondo alcuni politologi, sì.

Bremmer: “Gli Usa non possono impegnarsi in una guerra lunga”

Ian Bremmer, politologo statunitense fondatore di Eurasia Group, “legge” così le parole di Biden, come riportato da Open: “È chiaro che l’anno in corso è chiave per capire le sorti del conflitto. Non credo che nel 2023 gli Stati Uniti potranno impegnarsi per altri 40 miliardi di dollari a sostegno di Kiev. Ecco perché credo che i mesi che ci separano dalla fine del 2022 saranno decisivi”.

Stelio Fergola

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