Roma, 29 ma
La destra liberale, al contrario, ha sempre considerato la destra radicale ed estrema come un avversario o per lo meno come un mondo impresentabile. Secondo Jonathan Bowden questo atteggiamento vittimista e di retroguardia è stato segnato da un cedimento culturale fortemente condizionato dalla sinistra, nel senso del politicamente corretto, stabilendo i temi consentiti o meno e i margini di agibilità politica. È per uscire da questo quadro asfittico e sconfortante che Jonathan Bowden impegna gli anni ’90 in varie iniziative metapolitiche e scrivendo diversi libri, fino ad entrare nel Bnp, diventandone dal 2004 al 2007 l’oratore di punta e il responsabile culturale. Conclusi per il momento i suoi progetti culturali, l’intellettuale britannico inizia a percorrere in lungo e in largo il Regno Unito, facendosi notare per la grandiosa capacità di coinvolgere il pubblico con discorsi limpidi, articolati, profondi e potenti. Sono gli anni della crescita del Bnp e Bowden fornisce importanti stimoli a un mondo che aveva affrontato solo in modo superficiale la lotta delle idee e delle visioni del mondo. Scegliere la destra radicale e attaccare la liberal-democrazia e il mondo della sinistra politica e culturale (due facce della stessa medaglia) significava, in un paese dai forti condizionamenti sociali quale la Gran Bretagna, collocarsi ai margini della vita culturale e uscire da tutti gli schemi del politicamente corretto. Jonathan Bowden si muove agevolmente nel mondo culturale dei proscritti, proponendo continui richiami a Yeats, Lovecraft, Enoch Powell, Bill Hopkins, Spengler, Marinetti, Pound, Evola e moltissimi altri, fino al suo autore di riferimento: Friedrich Nietzsche. Dei suoi discorsi e conferenze esistono in rete numerosissimi filmati e registrazioni, oltre alle versioni trascritte. Nelle lunghe esposizioni emerge una visione luminosa, volontarista e potente che punta a chiamare a raccolta le energie dell’Europa e dell’Occidente di stirpe europea allo scopo di suscitare un movimento culturale e politico in grado di rovesciare la decadenza attuale.
Con sue parole: « personalmente ritengo che ci sia un grado in cui mettendo in circolo idee e forme culturali che hanno un elemento primitivo, un elemento primordiale, che hanno in qualche modo una dimensione pagana, mente e corpo possano essere nuovamente riuniti. Io credo anche che sia molto importante affermare, ed è qualcosa che chi si occupa di politica scorda quasi sempre, che il razionalismo non basta. Penso che la gente venga mossa a un livello interno della mente, psicologicamente e in termini di emozioni. Infatti la Destra è molto più potente quando si rivolge tanto al subconscio quanto alla mente razionale». Bowden è animato da una visione del mondo nietzscheana, quindi tragica e volontarista, che rompe con ogni forma di passività o attendismo per spingere a una lotta d’avanguardia. Egli invita in più di un’occasione ad assumersi dei rischi nel nome di quella maggioranza silenziosa e timorosa di popolazione che, dice, quando il cambiamento prenderà p
Intelligenza vivace e spirito inquieto, Jonathan Bowden fu anche pittore e autore di svariati saggi e racconti rimasti inediti per gran parte della sua vita. Esistono di questi lavori delle pubblicazioni indipendenti ordinabili attraverso il sito lulu.com e altri suoi saggi del tutto eccentrici e fuori dal comune per complessità ed eclettismo sono stati pubblicati da Wermod & Wermod e Nine Banded Books. Convinto assertore delle energie primordiali e selvagge della vita, Bowden non temeva di richiamarsi in modo provocatorio e sopra le righe al Marchese de Sade, Stirner, Brecht, Marinetti e in genere a tutte quelle espressioni culturali e artistiche che manifestavano l’emergere di forze violente, istintive e belluine. Il suo amore per i fumetti e il cinema si legava precisamente alla convinzione che a un livello inconscio, anche nelle narrazioni marcatamente antifasciste e liberali, fosse possibile cogliere l’emergere potente e stimolante dell’eroismo, dell’inuguaglianza e della violenza rettificatrice. Amava gli eroi della Marvel e i colori vivaci di impressionisti e futuristi, citava spesso romanzi come Arancia Meccanica, 1984, Il suono del corno, o ancora a film come la serie di Callaghan, 300, Fahrenheit 451, la Passione di Gibson, riunendoli in una fenomenologia contro-culturale che è stata efficacemente chiamata Pulp-Fascism dall’editore Counter-Currents. Il pensiero di Jonathan Bowden è ancora oggi fecondo per tutti i veri europei e per coloro che intendono ingaggiare la lotta delle idee. La sua visione conflittuale e originaria è fortemente affermativa e dirompente per profondità e provocatorietà. Per lui la destra rappresenta la bellezza e la nobiltà, l’ineguaglianza tra gli uomini e la gerarchia, l’ordine e la potenza tecnologica. Tutti questi elementi, mescolati con la sua vibrante retorica e la sua forza argomentativa costituiscono un patrimonio inesauribile di spunti di riflessione e operativi.
Francesco Boco