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Brasile-Argentina, è successo un Maracaná: scontri tra tifosi e 8 arresti

by Sergio Filacchioni
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Brasile-Argentina

Roma, 22 nov – Ci sono partite che promettono scintille: tra queste Brasile-Argentina resta quella tra le più accese del panorama mondiale, sia in campo che fuori. Questa volta il Maracaná si è rivelato un vero e proprio inferno, letteralmente: colpi di manganello e cariche contro le tifoserie che – solitamente divise – erano esplose in scontri e tafferugli al momento degli inni nazionali.

Brasile-Argentina: inferno al Maracaná

Il match valido per le qualificazioni al mondiale 2026 tra Brasile e Argentina, disputato allo stadio Maracanà di Rio de Janeiro, è iniziato con quasi mezz’ora di ritardo rispetto all’orario previsto (1.30 della notte in Italia) a causa degli scontri tra i tifosi argentini, 3 mila circa e la polizia  brasiliana, incidenti scoppiati al momento degli inni nazionali. Le due tifoserie non erano isolate, come solitamente accade, e l’intervento delle forze dell’ordine locali è stato estremamente violento, colpi di manganello e cariche. Gli stessi giocatori della nazionale  albiceleste sono andati sotto il settore ospite per provare a calmare  la situazione, invitando ripetutamente la polizia brasiliana alla calma. Dibu Martinez portiere argentino, dell’Aston Villa, ha perso la pazienza provando a colpire un poliziotto e tentando addirittura di strappargli il manganello. L’Argentina decide di rientrare nello spogliatoio. Sembra che sia finita qui, ma la situazione piano piano torna alla normalità. Si allestisce un cordone di agenti di sicurezza per isolare i tifosi ospiti da quelli di casa. Otto persone vengono arrestate. Dalla federcalcio brasiliana ora si attende che arrivino squalifiche. Una tifosa argentina è invece finita in manette con l’accusa di razzismo. La donna, identificata come Maria Belem Mateucci, avrebbe chiamato “pezzo di scimmia” un dipendente dell’azienda che fornisce servizi all’impianto sportivo. Il comandante del Battaglione specializzato di polizia negli stadi, colonnello Vagner Ferreira, ha intanto accusato l’organizzazione della partita per non aver separato le due tifoserie sugli spalti e ha difeso la reazione dei suoi agenti, nonostante la truculenza di alcuni comportamenti confermata anche dalle immagini televisive. L’accaduto è stato duramente criticato dalla stampa argentina, con Olé che ha definito l’episodio “uno scandalo” e condannato la “violenta repressione” compiuta dalle forze dell’ordine brasiliane.

Batosta in campo

Al Maracana i campioni del mondo dell’Argentina hanno inflitto al Brasile la prima sconfitta casalinga della sua storia nelle qualificazioni ai Mondiali, in un match iniziato con mezz’ora di ritardo a causa di incidenti sugli spalti. L’otto volte Pallone d’oro Lionel Messi non ha brillato, ma è stato Nicolas Otamendi a regalare la vittoria all’Albiceleste con un gol al 63′. Questa vittoria nel leggendario fortino del calcio brasiliano a Rio de Janeiro ha permesso all’Argentina di restare in testa alle qualificazioni sudamericane per i Mondiali del 2026 e di ritirarsi su dopo la sconfitta per 2-0 contro l’Uruguay giovedì, la prima dopo il titolo mondiale vinto in Qatar. Il Brasile dal canto suo sprofonda nella crisi, con la terza battuta d’arresto consecutiva dopo aver perso con la Colombia e l’Uruguay. Gli uomini del ct Fernando Diniz scendono al sesto posto, mettendo seriamente a rischio la qualificazione diretta al Mondiale. 

Sergio Filacchioni

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