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Capitalismo: una bolla di sapone? Azzardiamo un’ipotesi audace

by Chiara del Fiacco
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Roma, 8 ott – Da decadi si cerca di convincere persone, società e Stati che il neoliberismo sia il migliore dei mondi possibili, ed il capitalismo il migliore dei sistemi economici possibili, eppure, mai come oggi, si ha l’impressione che questi non siano solo eticamente e moralmente malvagi, ma anche fallimentari. Abbiamo provato a dare un’occhiata ai bilanci delle grandi Corporation e quello che abbiamo scoperto ci ha lasciato senza fiato.

Capitalismo e suoi fantasmi

Avete presente l’adagio anglosassone “you go woke, you go broke”, ebbene, sembra che la catastrofe deficitaria non sia appannaggio solo di Netflix e Disney, ma anche di tanti altri insospettabili big del commercio mondiale. A proposito di Netflix, una notizia di appena due giorni fa (20 luglio 2023), riportata dall’agenzia Reuters, analizza dati a dir poco sconvolgenti che quantificano la perdita di valore del colosso dello spettacolo in quasi 18 miliardi di dollari. Va un po’ meglio per Walt Disney Co. che, grazie alle sue ultime produzioni (“Lightyear,” “Thor: Love and Thunder,” “Strange World,” “Black Panther: Wakanda Forever,” “Ant-Man and the Wasp: Quantumania,” “The Little Mermaid,” ed “Elemental”) ha perso “solo” 890 milioni i di dollari!

Ma, come dicevamo prima, non solo le uniche grandi perdenti. Pensiamo ad Amazon: nonostante le sue vendite nette siano aumentate del 9% nel 2022, le perdite nello stesso periodo sono state di 2,7 miliardi di dollari, ovvero 0,27 dollari per per azione diluita (il rapporto tra l’utile disponibile per gli azionisti ordinari e il numero potenziale di azioni in circolazione). Continuando con questo “gioco”, vediamo cosa succede in casa McDonalds: nei guai per le chiusure forzate in Russia e Ucraina, la società ha perso un totale di 127 milioni di dollari (le perdite continuano proprio in virtù della delicata situazione nel blocco post sovietico) ed includono 100 milioni di cibo sprecato e di inventario sulla catena di rifornimenti;
27 milioni di stipendi, affitti e pagamenti ai fornitori. Con il progredire della situazione, si è stimata una perdita mensile di circa 55 milioni di dollari, almeno finché i ristoranti rimarranno chiusi.

Problemi anche per Musk

Anche il meme lord miliardario Elon Musk ha i suoi problemi: Twitter, infatti ha appena perso il 50% di incassi pubblicitari e soffre di un enorme carico debitorio, mentre la piattaforma continua a generare un cash flow negativo. Potremmo andare avanti con decine di altri esempi simili, ovviamente con la giusta distinzione tra ricavi e valore di mercato di queste società, ma quello che appare ormai evidente è che questi universi non siano poi così dorati. Per non parlare degli enormi sprechi dell’industria alimentare, della fast fashion e del suo impatto sulla natura (altro che le nostre macchine o il condizionatore…), dei salari sempre più bassi e le condizioni lavorative sempre più deprecabili, in uno slancio verso la terzomondializzazione anche a casa nostra (just eat, Amazon, deliveroo, i poveri riders ecc. ecc.). Le cose sono due: o l’economia di queste multinazionali sta diventando sempre più irreale, o è proprio il capitalismo ad essere un sistema economico costoso e perdente. Agli economisti l’ardua sentenza!

Chiara del Fiacco

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