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Cari grillini, siete solo elettori Pd che non ce l’hanno fatta

by Stelio Fergola
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grillino elettore Pd

Roma, 26 giu – I grillini sono solo l’ultimo archetipo di elettori Pd, fatto ormai evidente da anni, ma ancora più tragicomico se si pensa da dove erano partiti, inquadrando il Nazareno addirittura come il nemico numero uno, seguendo il classico schema della “sinistra che ha tradito” in favore di non si capisce mai bene quale e presunta “vera sinistra” (che poi si rivela essere identica in tutto alla “falsa”).

Grillini e Pd, identici ma polemici

Quando i grillini – elettori come dirigenti – esplosero sulla scena politica, il nemico numero uno era il Pd. Perfino l’antiberlusconismo recitava un ruolo tutto sommato secondario, rilanciato ogni tanto, alla buona, per non perdere di vista i punti di contatto “mainstream”. E una parte di quell’elettorato veniva addirittura da destra (una storia che, in ogni caso, è durata molto poco). È bastata una legislatura e uno sputo di governo gialloverde per mostrare i grillini per quello che sono: dei piddini che non ce l’hanno fatta, nel senso che non si sono mai sostituiti al principale partito del centrosinistra ma condividono le stesse “proteste” contro la sinistra morente proponendo una sedicente “sinistra nuova” che dice le stesse ed identiche cose. Elly Schlein e Giuseppe Conte si parlano e gli elettorati rispettivi mugugnano, continuando a desiderare l’impossibile: una distinzione nonostante nei fatti ci sia praticamente solo identità. Tristezza? Non proprio: ma la patologia psichiatrica di massa è un’ipotesi da prendere in considerazione.

Identità su tutto

Fatta salva l’ormai archeologica “onestà” e il tema dell’antipolitica che nei primi anni hanno diviso chi era destinato dall’inizio ad essere l’ennesimo partito satellite del Nazareno (su un modello ancora più esteso rispetto a quello dell’Italia dei valori di Antonio Di Pietro), i grillini la pensano come i piddini praticamente su tutto: globalizzazione, immigrazione, Unione europea (nei confronti della quale ci sono critiche sterili se va bene, se va male totale ripiegamento), atlantismo, antirussismo, etica, omosessualità e chi più ne ha più ne metta. Il grillino medio è come il vecchio elettore di Rifondazione comunista, di Sinistra ecologia e libertà, o, per citare nuove formazioni, Alleanza Verdi e Sinistra. Perennemente polemico con il Pd ma non si capisce mai su cosa, su quale argomento specifico, visto che la visione del mondo è esattamente identica. Insoddisfatto in modo altrettanto inspiegabile, considerato quanto l’Italia stia marciando a passo deciso su tutti i temi sopraindicati, in alcuni ovviamente un po’ più lentamente di altri, ma sostanzialmente senza fermarsi mai. Siamo di fronte a un caso “psicologico politico” più unico che raro: non esiste formazione politica che realizzi di più i programmi del centrosinistra in Italia. Certo, è mancata la messianica legge Zan, ma resta una goccia nell’oceano. Eppure il grillino polemizza contro il piddino. Accusandolo si non essere “abbastanza” in qualcosa su cui non c’è mai un freno.

Stelio Fergola

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