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Censura Twitter, rimossi oltre 10mila account in sei Paesi

by Cristina Gauri
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Washington, 20 set. – Altro giro, altra corsa. A dieci giorni dall’ondata di ban che ha investito le pagine Facebook di CasaPound e dei sui esponenti e i profili di migliaia di militanti del movimento, arriva la notizia che Twitter ha chiuso diecimila account in tutto il mondo accusati di diffondere fake newsLo ha reso noto il colosso social media statunitense. Agi riporta che il provvedimento riguarda anche profili di propaganda governativi di vari Paesi.
Tra gli account messi ko dalla scuse censoria della piattaforma, alcuni in Cina accusati di seminare discordia all’interno del movimento di protesta di Hong Kong. In una nota ufficiale, il team di sicurezza del social network ha spiegato di aver rimosso una rete di 267 account originari dagli Emirati Arabi Uniti e dall’Egitto. “Questi account erano interconnessi nei loro obiettivi e tattiche: un’operazione di informazione multiforme rivolta principalmente al Qatar e ad altri paesi come l’Iran”, spiega il social network.

Via anche 1.019 account in Ecuador: una rete di profili falsi utilizzati “per diffondere contenuti sull’amministrazione del presidente Moreno, concentrandosi su questioni riguardanti le leggi ecuadoriane sulla libertà di parola, la censura del governo e la tecnologia”. In Cina, ad agosto “è stata identificata una rete composta da oltre 200.000 profili finti gestiti nella Rpc, utilizzati per seminare discordia sul movimento di protesta a Hong Kong. Ora Twitter ha reso note le informazioni relative ai 4,302 account maggiormente attivi.”, fa sapere il colosso. In Spagna, invece, sono stati rimossi 259 account gestiti dal Partito Popolare (Partido Popular)

“In futuro, continueremo a migliorare e perfezionare il nostro approccio alla divulgazione delle operazioni di informazioni affiliate allo stato sul nostro servizio. Ad esempio, intendiamo divulgare più regolarmente i dati relativi alle operazioni di informazione sostenute dallo stato sul servizio utilizzando il nostro handle @TwitterSafety e nelle future iterazioni del Rapporto sulla trasparenza di Twitter” fa sapere il team sicurezza della piattaforma.

Cristina Gauri

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