Torino, 23 feb – Massimiliano Allegri contro Pep Guardiola. La Juventus sfida il Bayern Monaco in una sorta di viatico per diventare leader in Europa, dopo la finale raggiunta e persa contro il Barcellona nella scorsa edizione della coppa dalle grandi orecchie.
Dal giorno del sorteggio alla vigilia della sfida il gap tra le due squadre, a livello di percezione, si è assottigliato fino a vedere i bianconeri come possibile sentenza per i bavaresi, rendendo di fatto il triennio spagnolo alla guida dei tedeschi un autentico fallimento. Ruota tutto attorno al concetto della disfatta questo ottavo di finale e chi ha più da perdere è Guardiola.
Il tecnico ex blaugrana in estate ha messo nel cassetto il tiki taka per passare dal 70% di possesso palla alle 20 occasioni da rete a gara. Un dominio d’area frutto dell’eliminazione ad opera del Barça nella semifinale di Champions League 2015, passato attraverso la vestizione di rosso di giocatori come Douglas Costa e Coman – autentiche macchine da uno contro uno – a cui va aggiunta la capacità di inserimento e da frangiflutti del fu bianconero Arturo Vidal.
I tempi del “come andare al ristorante da 100 euro con 10 euro nel portafoglio” figli della frustrazione di Antonio Conte sono alle spalle, il duello tra le due compagini non è pari, ma la Vecchia Signora può provare a guardare negli occhi il Bayern. Lo farà con l’obbligato 4-4-2 composto da Lichtsteiner, Bonucci, Barzagli ed Evra in difesa, Cuadrado, Khedira, Marchisio e Pogba in mediana, mentre in avanti ci sarà spazio per la coppia Mandzukic-Dybala. L’impatto dei bavaresi sulla corsia sinistra – sfruttata nel 35% delle avanzate offensive – vedrà lo svizzero Lichtsteiner in periodo di straordinario, consci del fatto che Alaba avrà compiti da centrale difensivo senza svariare sulla corsia mancina dove fa più male. Inoltre servirà l’esplosività di Cuadrado per mettere in difficoltà Lahm.
Al giovane Kimmich sono state date le chiavi di primo regista, dopo il forfait di Boateng, e qui dovrà intervenire il lavoro asfissiante senza palla di Mandzukic per mettere il fiato sul collo alla sua vecchia squadra, lasciando spazio all’estro di Dybala al primo vero banco di prova nell’Europa che conta.
I bianconeri in questa sera di febbraio hanno l’arduo compito di tenere issata la bandiera italiana dopo i flop di settimana scorsa, delle altre compagini tricolori, tra Champions League ed Europa League. Tutto ruoterà attorno alla tenuta difensiva davanti alla porta di Gigi Buffon, firmando sì per uno 0-0, ma consapevoli che l’armata di Guardiola è letale nel doppio confronto.
Lorenzo Cafarchio