Ebbene, gli antropologi britannici hanno ricostruito la storia evolutiva di quest’osso, scoprendo che iniziò a evolversi tra i 145 e i 95 milioni di anni fa. Era quindi sicuramente presente nel più recente comune antenato di primati e mammiferi carnivori. Si pensa che il baculum abbia la funzione di allungare i tempi dell’erezione ma anche quella di velocizzare l’amplesso. Il professor Opie è dell’idea che gli esseri umani abbiano perso l’osso con l’emergere della monogamia durante il periodo dell’Homo erectus circa 1,9 milioni di anni fa. Nei primati, la presenza del baculum è legata alla maggiore durata dei rapporti, essenziale per garantire alte possibilità di generare prole nelle specie poligame, in cui molti maschi si accoppiano con molte femmine. Il fatto di poter rimanere a lungo – supportati indipendentemente dall’erezione – nel corpo della partner sottrae tempo ai rivali e aumenta le chance di assicurarsi una discendenza. La poligamia e la presenza di accoppiamenti stagionali, infatti, sono fattori predittivi della lunghezza dell’osso penico nei primati.
Giuliano Lebelli
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