Adriano Scianca
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non ho i numeri nè i titoli accademici per sostenere quella che può rimanere quindi solo discutibilissima opinione personale; ma sono convinto che questa adorazione del diverso da sè – ad esempio l’immigrato/meglio se di colore scuro- sia uno specchio di un profondo disagio personale,del non sentirsi inseriti e fuori posto nella propria proiezione psicologica della società,motivo per cui ci si sente più affini allo straniero che al connazionale.
fino a quando questo disagio rimane confinato entro le mura di casa (o magari nello studio di un buon psicologo) danno non fa;
ma se invece entra per via politica nella “stanza dei bottoni”.. che Dio ce ne scampi; come un autentico pezzo tratto dal film ” l’esorcista” può dare corpo a queste parole:
” Si muovono gli essere umani. E non solo per turismo. E i migranti oggi sono l’elemento umano. L’avanguardia di questa globalizzazione. E ci offrono uno stile di vita che … presto sarà uno stile molto diffuso per molti di noi. Loro sono l’avanguardia di quello … dello stile di vita… che presto sarà uno stile di vita per moltissimi di noi…” (Boldrini)
A Laura, “vai avanti tu che a me vien da ridere” direbbe Lino Banfi!