Roma, 23 dic – Spacciato come “presepe denuncia” in realtà altro non è che un “presepe immigrazionista“, quello allestito in provincia di Pisa come riportato dall’Ansa.
Il presepe immigrazionista di Pisa
Il presepe immigrazionista ovviamente si presenta con delle giustificazioni, su tutte la presunta “ipocrisia” dei cristiani occidentali. La Madonna e San Giuseppe hanno ovviamente l’aspetto dei profughi, e al centro c’è un Gesù bambino nella capanna. Sopra, una scritta:”Le radici cristiane dell’Europa”. E infine un bel filo spinato. Il “presepe denuncia”, così viene chiamato quello di Ponsacco, in provincia di Pisa. Per opera di don Armando Zappolini, che subito lancia l’indignazione: “Per denunciare l’ipocrisia di chi vuole difendere le radici cristiane dell’Europa senza applicare i veri messaggi del Vangelo”.
La solita strumentalizzazione del cristianesimo
La strumentalizzazione del cristianesimo per l’immigrazionismo schiavista non poteva mancare. E così Don Armando dice: “Credo che sia giusto denunciare l’ipocrisia di chi parla delle radici cristiane dell’Europa e poi nei comportamenti fa tutto il contrario di ciò che dice il Vangelo. Per questo abbiamo messo nel presepe le foto dei bambini circondati dai fili spinati tra Bielorussia e Polonia, o quelle dei migranti a Lesbo per far capire che Gesù bambino nasce oggi tra due disperati, volto di uomo e di donna che cercano di portare se stessi e i loro figli in salvo”.
Alberto Celletti
3 comments
Don Armando, non basta dirsi cristiani per non documentarsi ! Non possiamo manco metterti nel presepe perché l’ asinello è un animale nobile.
Affrontato il problema razziale del presepe in modo egregio, mi aspettavo che fosse affrontato anche l’aspetto transumanistico, con la presenza di qualche robot umanoide e quello ecologico con l’installazione di una centrale nucleare e qualche pala eolica.
Ma se si esponesse un maxi cartellone con su scritto “Non comprate droga dai negri”, di cosa si potrebbe essere tacciati?