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Ciro Grillo e amici rinviati a giudizio: rischiano 12 anni per stupro di gruppo

by La Redazione
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Ciro Grillo rinvio a giudizio

Roma, 26 nov – Ciro Grillo e amici rischiano 12 anni di carcere per stupro di gruppo. Lo riporta il Corriere della Sera.

Ciro Grillo, rischio pesantissimo

I quattro accusati sono Ciro Grillo, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Laura. Tutti rinviati a giudizio con l’accusa di stupro di gruppo. A deciderlo, il gup Caterina Interlandi, al termine di una Camera di consiglio durata un’ora. Viene accolta dunque la richiesta del procuratore Gregorio Capasso (che ha già annunciato che rappresenterà l’accusa), e la decisione è stata comunicata ai legali dopo le 16. I quattro giovani non saranno presenti in aula. Rischiano una pena fino a 12 anni di carcere.

Prima udienza il 16 marzo

Il prossimo 16 marzo si terrà la prima udienza del processo. L’avvocato di Corsiglia, Gennaro Velle, aveva detto in mattinata: “È inutile andare a processo perché l’impianto accusatorio è inconsistente”. Un ottimismo a quanto pare irrealistico. I ragazzi avevano scelto, in caso di rinvio a giudizio, il rito ordinario. Il tutto dopo essere stati accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una studentessa italo-norvegese. Il fatto – avvenuto il 17 luglio 2019 nella casa di Beppe Grillo in Costa Smeralda – ebbe ovviamente grande eco mediatica.

Alberto Celletti

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2 comments

massimo 27 Novembre 2021 - 11:04

UN argomento a dir poco insignificante, se non fosse perchè uno è figlio di Grillo, che onestamente si merita ben peggio, ma non in questo modo, quattro figli di papà annoiati, dove dal divertimento allo stupro passa un filo impercettibile, certamente non ci appassiona.

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fabio crociato 28 Novembre 2021 - 4:48

Non volevo metterci becco per i motivi che Massimo ben sintetizza, comunque la procedura processuale anche in questo caso puzza molto di bruciato. Indipendentemente dalle reali responsabilità. Quello che una volta veniva definito, giustamente, un processo prettamente politico. Cioè una merda, non un processo.

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