Roma, 14 giu – Su Fast Company, rivista economica statunitense, è comparso un articolo di Shlomo Kramer titolato “Perché la Nato dovrebbe ammettere non soltanto la Finlandia, ma anche Google”, nel quale l’esperto di sicurezza informatica riassumeva il suo punto di vista in questi termini: “Se volete la pace nel mondo, pensate meno a Inghilterra, Francia e Germania, e più a Google, Apple e PayPal”. L’articolo sottolinea come non soltanto queste multinazionali abbiano ormai un Pil simile a quello dei paesi leader dell’economia mondiale, inoltre, hanno le capacità tecnologiche e risorse per progettare e attuare il tipo di deterrenza rapida ed efficace che nessun governo potrebbe facilmente fornire.
Multinazionali tra nuove istituzioni e conflitti tecnologici
Questo scenario evidenzia come i contorni dei conflitti siano cambiati, mostrato anche dall’onnipresenza di questi colossi a fianco degli organi più influenti della nostra società (Amazon, ad esempio, ha rinnovato il suo accordo con l’agenzia di intelligence Usa per l’archiviazione di dati sensibili). Lo stesso Kramer delinea un panorama controverso: “Big Tech è orgogliosa di aver sconvolto ogni industria umana esistente, dall’assistenza sanitaria, alla finanza, alla logistica. È giunto il momento di imparare come rivoluzionare la guerra”. Uno scenario, quello di un cambio di paradigma di vecchie istituzioni, con una prospettiva di nuovi conflitti tecnologici come la Cognitive Warfare (guerra cognitiva) e ingegneria sociale, sul quale bisognerebbe iniziare a interrogarsi seriamente per trovare una via politica adeguata che riesca a dominare e indirizzare tendenze inarrestabili per uno scopo di civiltà e non di mero interesse capitalistico.
La non neutralità di questi enti
Resta il fatto che l’espressa volontà di riflettere su un possibile coinvolgimento di multinazionali come Google, Apple o Amazon nella gestione diretta degli stati e dei popoli (per quanto sia reale l’inutilità attuale di organismi come la Nato), sia qualcosa di assolutamente negativo. Ciò mostra una volta per tutte la non neutralità di questi enti, legati a interessi sovranazionali e a logiche malate intrise del peggior capitalismo, che hanno come unico scopo l’assoggettamento dell’essere umano.
Andrea Grieco