Perugia, 8 apr – A Perugia, รจ andato in scena il Festival Internazionale del Giornalismo, che come ogni anno ha visto sfilare il meglio delle personalitร allineate e partigiane del mainstream media italiano, da Roberto Saviano a Corrado Formigli, passando per Marco Damilano e Mario Calabresi.
Il Primato Nazionale non poteva mancare ad una conferenza palesante sullo stato di salute della stampa italiana e internazionale, dal titolo inequivocabile: โCome farsi finanziare dalle piรน importanti fondazioni al mondo a supporto del giornalismo e dei mediaโ.
I relatori del meeting:
- Miguel Castro della Bill&Belinda Gates Foundation.
- Nishant Lalwani di Luminate, parte dellโOmidyar Group del fondatore di eBay.
- Stephanie Reuter della Rudolf Augstein Foundation.
- Sue Valentine della Open Society Foundations.
- Adam Thomas dell’European Journalism Centre, finanziato dalle fondazioni dei Gates e di Soros.
Giร questo basterebbe per capire lโindirizzo del giornalismo internazionale, dove le maggiori fondazioni create dal capitale mondialista si impegnano a finanziare a pioggia il mainstream media.
Dopo quarantacinque minuti nei quali i relatori hanno parlato dei requisiti necessari per accedere ai vari finanziamenti, dei quali lโindipendenza รจ stata paradossalmente piรน volte nominata, chi scrive non poteva non approfittare della possibilitร di rivolgere delle domande alla responsabile dellโIndipendent Journalism Programย di Open Society Foundations: โChi puรฒ garantire che i fondi delle vostre fondazioni non compromettano lโimparzialitร dei giornalisti e delle organizzazioni finanziate? Sappiamo che la Open Society Foundations ha una propria agenda politica internazionale. Per esempio, sono stata duramente attaccata da un articolo infamante della Committee to Protect Journalists per le mie investigazioni riguardante lโimmigrazione indotta in Italia. Quindi Open Society si auspica che i giornalisti si limitino a riportare i comunicati stampa delle Ong?โ.
La risposta di Sue Valentine: โI giornalisti non dovrebbero riprendere i comunicati stampa. Non sarebbe il giornalismo ispirato allโaccertamento e alla contestualizzazione, che sono i requisiti che ci vogliamo dal giornalismo indipendente. Forse ne potremo parlare in seguito, se esista un problema particolare, perchรฉ non credo che Open Society Foundations abbia unโagenda particolare, se non quella di promuovere e sostenere il giornalismo indipendente, con standard, lo sappiamo dalle verifiche sulla trasparenza, di contestualizzazione e di accuratezza, ovvero ciรฒ che crediamo importantiโ.
Ora verifichiamo noi quanto sia contestualizzato e accurato il giornalismo dei finanziati dalla Open Society Foundations, analizzando brevemente lโarticolo โEsperta di immigrazione in Italia assalita da campagne diffamatorie e molestieโย di Sara Guinee della Committee to Protect Journalists, organizzazione finanziata dalla fondazione di Sorosย che si propone di promuovere la libertร di stampa nel mondo, e dove fino al 2016 la sudafricana Valentine era coordinatrice del programma Africa.
Non fatevi confondere. โLโesperta di immigrazione assalita da campagne diffamatorie e molestieโ non รจ Francesca Totolo, che viene indicata invece come lโassaltatrice di Annalisa Camilli, la giornalista a bordo della nave di Open Arms durante lโopaco e cinematografico salvataggio di Josefa del luglio scorso.ย La colpa della sottoscritta? Aver contattato telefonicamente la reporter dellโInternazionale, una sola volta, come testimone di quanto accaduto davanti alla Libia la mattina in cui la naufraga รจ stata misteriosamente ritrovata.
Alcuni passaggi dellโarticolo diffamatorio di Committee to Protect Journalists:
- Francesca Totolo รจ unโattivista politica e sostenitrice del partito neofascista CasaPound, che ha guidato un esercito di troll contro i giornalisti che si occupano di immigrazione, con shitstorm dai toni aggressivi.
- Francesca Totolo รจ stata la prima ad affermare che Josefa fosse unโattrice su Il Primato Nazionale (invito chiunque a trovare questa affermazione della sottoscritta, che invece ha sempre dichiarato che la naufraga fosse proprio la prima vittima).
- Le campagne diffamatorie includono le accuse secondo le quali il miliardario filantropo George Soros paga i giornalisti per sostenere lโimmigrazione (questo articolo prova proprio ciรฒ che vorrebbe smentire).
- Le giornaliste si prostituiscono, o hanno fatto sesso con rifugiati e altri intervistati.
In poche parole, lโattacco contro la sottoscritta, operato congiuntamente dal Commitee to Protect Journalism e dalle giornaliste immigrazioniste italiane Annalisa Camilli, Marta Serafini del Corriere della Sera, Angela Caponnetto di Rainews, e Claudia Torrisi della piattaforma sorosiana Open Migration, puรฒ essere definito il simbolo della partigianeria delle organizzazioni che si occupano di giornalismo finanziate appunto dallo speculatore George Soros.
Il diktat รจ sempre lo stesso: cercare di screditare personalmente, e non in merito al lavoro svolto, chi non si adegua al pensiero unico dominante. Ovviamente con tanto amore, senza minacce e insulti.
Francesca Totolo
3 comments
https://www.elle.com/it/salute/fitness/a3976/krav-maga-pro-contro/
Articolo molto interessante.
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