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Comunità e Stato: la sovranità nel pensiero politico di Jean Bodin

by La Redazione
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Roma, 21 lug – Jean Bodin (1529-1596) è stato uno dei più importanti ed influenti pensatori del Cinquecento. Egli con la sua opera più famosa Les six livres de la Republique, opera pubblicata nel 1576, ha esaminato e definito il concetto di Stato.
Secondo il pensatore francese, un’entità statuale trova sua esplicazione nelle istituzioni politiche e nelle leggi, attraverso le quali gli individui esprimono la loro ratio; senza la comunità, l’uomo è solo un essere primitivo guidato da impulsi violenti e lesivi. Pertanto, nelle istituzioni e nelle leggi troviamo quella “ragione umana” che ci permette di esprimere le nostre volontà nel rispetto degli altri membri della collettività; questo ci rende uomini liberi. Tale accezione permette a Bodin di individuare gli elementi costitutivi dello Stato: la famiglia, le cose che sono comuni alle famiglie, il governo giusto, la sovranità. La famiglia è l’origine della nascita di uno Stato, poiché in essa si manifesta quel senso del dovere che accumuna i membri di un nucleo familiare congiunto a quella responsabilità al dovere da parte del cittadino, mentre le cose che sono comuni alle famiglie, sono tutto ciò che si presta al conseguimento di interessi collettivi, all’erogazione di un servizio pubblico.
L’elemento del governo giusto è collegato alla sovranità, il primo è l’affermazione del concetto di giustizia e dei principi presenti in esso, il secondo è il fondamento dello Stato, considerato dall’autore come un potere che non può essere trasferito o delegato a “corpi estranei” alla cosa pubblica; la sovranità è espressione degli interessi dei membri di una comunità, quindi, nella piena assolutezza del suo significato, non esistono altri “poteri” che sono di egual misura comparati a siffatto potere. Il pensiero politico di Bodin è attuale e Bruxelles prima di stabilire quello che l’Italia deve o non deve fare, dovrebbe ricordare che, la sovranità di uno Stato appartiene al medesimo. Cedere la nostra sovranità vuole dire rischiare che l’Italia diventi davvero solo “un’espressione geografica”.
Gianluca Calà

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1 commento

Chiara Camoletto 4 Novembre 2019 - 7:31

Le tesi di Bodin potevano essere avanzate per il suo tempo, le vostre sono tristemente arretrate e complessivamente inadeguate ad un mondo ormai globalizzato…Non si salvano i giovani con l’egoismo dei vecchi.

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