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Così la Libia espelle i clandestini africani

by Giuseppe De Santis
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Libia clandestini

Roma, 11 feb – Da diversi anni la Libia è diventata un punto di transito per gli immigrati che vogliono arrivare in Italia coi barconi: il risultato è che ogni giorno qualche mezzo di fortuna parte dalle coste libiche per portare questi clandestini sulle nostre coste. C’è da dire pero’ che un numero sempre crescente di immigrati africani, invece di attraversare il Mediterraneo, rimane nel Paese in cerca di fortuna, lavorando nell’agricoltura, nel settore edilizio e in piccole imprese: si stima che in questo paese ci siano all’incirca 700mila clandestini provenienti per lo più da Egitto e Niger.

La Libia e i clandestini

Visto che molti libici vivono in Italia, sarebbe logico pensare che il governo nordafricano accolga questi africani a braccia aperte, e invece non è così: di recente le autorità libiche hanno espulso migliaia di clandestini. L’ultimo esempio è di poche settimane fa, quando la polizia ha messo 664 egiziani in diversi autobus per spedirli a Emsaed, una citta al confine con l’Egitto, così da rimandarli nel loro paese, assieme a 300 nigeriani, ugualmente inviati in aeroporto rispediti da dove provenivano.

Un problema che si estende

Non si tratta di casi solati: poche settimane prima altri 600 egiziani sono stati espulsi assieme a 250 nigeriani e ciadiani: non è difficile desumere che altri subiranno la stessa sorte. Ciò che accade in Libia, poi, presenta situazioni analoghe in Algeria: anche qui il governo ha espulso in passato diversi immigrati africani, un approccio che nessuno può biasimare: come  è logico, questi paesi  vogliono difendere i loro confini e tutelare i loro cittadini. In teoria sarebbero esempi da seguire anche dall’Italia, visto il caos che si è scatenato sulle sue coste negli ultimi decenni.

Giuseppe De Santis

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